Da luoghi simbolo dei crimini nazisti un appello per stop guerra
Centinaia di persone, almeno un migliaio secondo gli organizzatori, in marcia per chiedere la pace in Ucraina da Monte Sole, Marzabotto, uno dei luoghi dove ebbero luogo eccidi nazisti tra i più efferati del Paese. Il corteo, guidato dai sindaci di Marzabotto, Bologna, Grizzana e Monzuno, raggiungerà il cimitero di Casaglia, ai piedi della tomba di don Giuseppe Dossetti, tra i principali ideatori dell'articolo 11 della Costituzione, in cui si sancisce che l'Italia "ripudia la guerra come strumento di offesa" e "mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Tante le adesioni di associazioni locali e nazionali, da Amnesty International a Emergency, da Libera alla Comunità di Sant'Egidio. Tra i partecipanti c'è Ferruccio Laffi, sopravvissuto all'eccidio di Monte Sole.
In contemporanea oggi, tra mattina e pomeriggio, si svolgono iniziative 'gemelle' per la pace in altri luoghi della memoria in Italia, simbolo dei crimini nazifascisti. A Carpi, davanti al Museo del Deportato, la Fondazione Fossoli e il Comune lanciano un appello per la pace.
L'evento a Carpi
Coinvolti anche Sant'Anna di Stazzema e Risiera di San Sabba. A Casa Cervi a Gattatico (Reggio Emilia) la chiusura stasera. Qui si metterà insieme un'enorme bandiera per la pace. Iniziative in collaborazione con la rete Paesaggi della Memoria.
La 'staffetta' dei cinque luoghi nei giorni scorsi ha sottoscritto un appello per la pace: "Abitare un luogo della violenza passata significa confrontarsi ogni giorno con l'esperienza della guerra. Significa - recita un passaggio - confrontarsi quotidianamente con tutto quello che alimenta la cultura dell'oppressione, della sopraffazione, dell'uccisione. Dai luoghi che abitiamo e dalle loro storie è nata la Costituzione italiana, che afferma senza possibilità di fraintendimenti che la guerra va ripudiata. Per questo condanniamo l'inaccettabile invasione dell'Ucraina da parte della Russia".