Dall'1 marzo nelle sale di tutt'Italia, da 'Accattone' a Salò'
(ANSA) - BOLOGNA, 26 FEB - Tredici film di Pier Paolo Pasolini per celebrare il centenario della sua nascita: Cineteca di Bologna, con il suo progetto 'Il Cinema Ritrovato. Al cinema', e Csc-Cineteca Nazionale si uniscono in un'iniziativa di distribuzione che porterà dall'1 marzo nelle sale di tutt'Italia la quasi totalità della filmografia pasoliniana, dall'esordio nel 1961 con 'Accattone' all'ultimo controverso 'Salò o le 120 giornate di Sodoma', uscito postumo nel 1975, passando per 'Mamma Roma' (1962), 'La ricotta' (1963, episodio dal film collettivo 'Ro.Go.Pa.G.'), 'Il Vangelo secondo Matteo' (1964), 'Comizi d'amore' (1964), 'Uccellacci e uccellini' (1967), 'Edipo Re' (1967), 'Porcile' (1969), 'Appunti per un'Orestiade africana' (1970), 'Il Decameron' (1971), 'I racconti di Canterbury' (1972), 'Il fiore delle Mille e una notte' (1974).
"La forza di trovare, fin dalla prima inquadratura della sua opera prima, una propria lingua cinematografica, la sperimentazione come metodo di lavoro continuo, la necessità di rimettersi costantemente in discussione". Così racconta il cinema di Pasolini il direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli. "Accattone sembra distare quattro decenni da Salò; in mezzo ci sono le borgate romane, la riscrittura del documentario, il Vangelo, Uccellacci, i film sulla borghesia, la reinvenzione della classicità, la Trilogia della vita… la scoperta di Citti e di Davoli, e poi Totò, Magnani e Mangano, a cui offre ruoli unici e inediti, un nuovo modo di usare la musica, luoghi che il cinema non aveva mai saputo guardare, un cinema di poesia che è anche un cinema politico, civile, che affronta i grandi nodi della modernità". "Il centenario di una figura così centrale per la cultura italiana non poteva che meritare un impegno condiviso", dice Marta Donzelli, presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, sottolineando che questa iniziativa "parte dai restauri compiuti in questi anni per sanare le ingiurie del tempo e in molti casi della censura, riportando le opere allo splendore originale".
(ANSA).