Sos siccità per il Po, 'primavera difficile per agricoltura'

Emilia Romagna
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Allarme Autorità distrettuale: 'Manca la neve, non c'è scorta'

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"Temiamo che la crisi dello stato idrologico che perdura ormai da diverse settimane, aggravata dalla forte carenza-assenza di precipitazioni nevose, potrebbe rendere piuttosto difficile la stagione primaverile all'agricoltura e all'habitat dell'intero Distretto Padano". È l'allarme lanciato dall'Autorità Distrettuale del fiume Po-MiTE e dal segretario generale Meuccio Berselli a causa del protrarsi della situazione di sofferenza del Po, considerata la conseguenza di un inverno particolarmente avaro di precipitazioni e la cui relativa scarsità di risorsa idrica accumulabile preoccupa fortemente in vista dell'avvio della stagione irrigua.
    Il totale della riserva idrica invasata nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di manto nevoso, spiega l'autorità, è diminuito ancora rispetto alla settimana precedente (-5,2%) e oggi risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 del 51%. "Un'anomalia più marcata" è quella del fattore dell'entità del manto nevoso che, "su tutto l'arco Alpino, è prossimo ai minimi (-55% rispetto le medie), con punte in alcune zone che toccano -80%".
    "La condizione di magra invernale del fiume Po persiste pesantemente, con una diminuzione del -25% sulle portate mensili di gennaio". A Pontelagoscuro (Ferrara) il valore puntale di portata rilevato è di 765 metri cubi al secondo, -32% sul valore medio; mentre la sezione di Piacenza risulta esser quella con valori maggiormente negativi, con una portata di 369 m3/s, prossimo alle minime mensili.
    "Non rosea" la situazione dei Grandi bacini regolatori: il volume invasato nei laghi lombardi, rispetto alla settimana precedente, è diminuito sia per il lago Maggiore che per il lago d'Iseo, è rimasto costante per i laghi di Como (-9 cm) e di Garda. Particolarmente in crisi il lago Maggiore, dove l'idrometro di Sesto Calende segna un -5 centimetri sullo zero idrometrico e un ammanco di circa 100 milioni di metri cubi.
    Anche nei bacini montani la riserva dall'inizio del mese è in diminuzione mediamente del -30%.

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