Oltre cinquanta opere dal 20 gennaio al MAMbo di Bologna
(ANSA) - BOLOGNA, 18 GEN - Il MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna presenta dal 20 gennaio all'1 maggio 'Fronte e retro', la prima ampia organica retrospettiva dedicata a Italo Zuffi (Imola, 1969), a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri.
Annunciato come Main Project della nuova edizione di Art City Bologna, inizialmente prevista dal 20 al 23 gennaio e poi rinviata in seguito alla decisione di BolognaFiere di posticipare la 45/a edizione di Arte Fiera, il progetto espositivo originariamente concepito secondo un'articolazione in due spazi distinti - la Sala delle Ciminiere del MAMbo e la Sala Convegni di Palazzo De' Toschi - apre regolarmente la programmazione 2022 del museo bolognese, mentre l'allestimento nella sede delle iniziative dedicate all'arte contemporanea di Banca di Bologna è stato rinviato, per consentire di inaugurare in concomitanza con il nuovo periodo di svolgimento di Art City Bologna, le cui date dovrebbero essere annunciate a breve.
La mostra presenta per la prima volta in modo esteso il lavoro di uno fra i maggiori protagonisti dell'arte italiana tra gli anni Novanta e Duemila, proseguendo l'indagine sul panorama delle arti visive che il museo porta avanti da anni, e a conferma della linea di ricerca orientata alla documentazione del contesto artistico contemporaneo del territorio in cui sorge il museo, che discende storicamente dalla Galleria d'Arte Moderna di Bologna. Il percorso permette di rileggere il lavoro di Italo Zuffi prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020, evidenziando i nuclei tematici che da sempre ne sostengono la ricerca e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell'artista stesso) come sulla forma scultorea. In una molteplicità di linguaggi e scelte espressive, le oltre 50 opere selezionate - tra scultura, fotografia, video e performance - ricostruiscono la poetica dell'artista attraverso accostamenti inediti e senza necessariamente seguire una progressione cronologica. (ANSA).