Zaki: fonte giudiziaria conferma, altri 45 giorni carcere

Emilia Romagna

Amnesty: 'In Egitto i diritti valgono meno di zero'

Per Patrick George c'è stato un "rinnovo della detenzione preventiva di 45 giorni per diffusione di notizie false": lo conferma all'ANSA una fonte giudiziaria egiziana affermando che "la Procura generale ha confermato la propria volontà di applicare le disposizioni di legge e della Costituzione che la autorizzano a tenere l'accusato in custodia cautelare". Questo in quanto "i motivi della sua incarcerazione permangono sempre" e "le indagini proseguono ancora", includendo "indizi e giustificazioni" della detenzione, ha aggiunto la fonte. La decisione odierna è stata presa dalla "Corte penale del Cairo riunita al complesso penitenziario carcerario di Tora sotto la presidenza del Consigliere Moataz Khafaghi", precisa la fonte.

Zaki è "accusato di istigazione a manifestare, esortazione a rovesciare il regime e diffusione di false informazioni", viene ricordato. "Notizie false in grado di perturbare la sicurezza e la pace sociale", ha sostenuto inoltre la fonte ricordando alcuni elementi del procedimento "7245 dell'anno 2019". Lo studente viene accusato per "l'uso di un account su una rete internet internazionale per destabilizzare l'ordine pubblico, compromettere e mettere in pericolo la sicurezza della società", aggiunge la fonte con implicito riferimento a Facebook. Informazioni analoghe sono state pubblicate da diversi autorevoli media egiziani come i siti di al Masry al-Youm, Shorouk, Dostour, Akhbar al Youm, al Watan, Bawaba.

Farnesina, Italia al lavoro per scarcerazione Zaki  - "Grazie all'iniziativa italiana" il caso giudiziario di Patrick Zaki è al momento "l'unico che viene costantemente monitorato da un gruppo di Paesi stranieri grazie all'iniziativa italiana". Lo sottolinea la Farnesina che rileva come "negli ultimi giorni il ministero degli Esteri, attraverso la sua Ambasciata al Cairo, ha continuato a sensibilizzare le Autorità locali sul caso in questione, al fine di favorire la pronta scarcerazione del giovane studente".

Amnesty, in Egitto i diritti valgono meno di zero - "Siamo in una situazione paradossale in cui giudici, procuratori e altri esponenti della magistratura egiziana comunicano l'esito presunto dell'udienza per Patrick a tutti meno che all'avvocata. Questa vicenda, se confermata, dimostrerebbe ancora una volta che in Egitto le procedure, i diritti, il rispetto per la dignità dei detenuti valgono meno di zero". Lo ha detto all'ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "Se per Patrick si apre il secondo anno di detenzione illegale, arbitraria, senza processo, crudele, allora dobbiamo davvero raddoppiare le forze e prepararci per una campagna ancora più massiccia".

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