L'atleta non poteva rispondere alla convocazione in Nazionale
"Finalmente cittadina italiana". Esulta così Olesya - ma per tutti Alessia - Korotkova, 22enne di origine russa (nata a Krasnojarsk, nella Siberia centrale), ma residente in Italia da quando ne aveva tre, promessa del taekwondo che stamattina ha ricevuto ufficialmente la cittadinanza del nostro Paese, nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, città in cui vive da sempre e che sente sua. Adesso può sognare di vestire i colori azzurri alle Olimpiadi di Tokyo.
La storia della giovane di talento è salita alla ribalta un anno fa quando - dopo aver conquistato in carriera (iniziata all'età di 13 anni) cinque titoli nazionali - non ha potuto rispondere alla convocazione della Nazionale Azzurra e neppure entrare in un gruppo sportivo, scontrandosi con la burocrazia che le impediva di ottenere appunto la cittadinanza per la quale aveva presentato richiesta due anni prima, nel 2017. Questo a causa anche del dilatamento dei tempi medi, da due a quattro anni con l'entrata in vigore del Decreto Salvini.
Il paradosso è che Alessia non poteva neppure gareggiare per la Russia non essendo residente nella sua terra natale. Da qui la dolorosa e clamorosa decisione di lasciare lo sport. A inizio 2020 ha ripreso però gli allenamenti e da oggi è pronta a ritornare sul tatami, con l'obiettivo di rappresentare il Paese che ha sempre sentito suo.
A 'sponsorizzarla' anche il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi: "Alessia - ha detto - potrà partecipare alle prossime Olimpiadi con la maglia Azzurra. Il sogno che aspettava da una vita finalmente si realizza. Le ho chiesto scusa per il ritardo con cui l'Italia si sta muovendo sulla strada dei diritti, lasciando per anni le persone in un limbo di incertezza.
Dobbiamo fare un passo avanti sulla cittadinanza e dobbiamo farlo adesso". (ANSA).