Operazione Polizia di Bologna, sei in carcere, uno a domiciliari
Supera i 300mila euro il bottino complessivo delle tre rapine in banca attribuite alla banda sgominata dalla squadra Mobile di Bologna, al termine di un'indagine coordinata dal Pm Stefano Dambruoso che ha portato all'esecuzione di sette misure cautelari (sei in carcere e una ai domiciliari). Gli indagati sono tutti napoletani, età fra i 34 e i 67 anni, individuati anche grazie all'esame dei filmati della videosorveglianza delle banche, oltre a testimonianze e accertamenti sulle 'celle' telefoniche. Due sono padre e figlio residenti a Parma.
Al primo, il più anziano del gruppo, la misura degli arresti domiciliari è stata notificata all'ospedale Rizzoli di Bologna dove è attualmente ricoverato per problemi di salute. I due erano incaricati di individuare gli obiettivi e dare appoggio logistico ai complici che, al momento opportuno, partivano da Napoli per compiere le rapine. Quelle attribuite, a vario titolo, ai componenti della banda sono tre: al Banco Desio di via della Ferriera a Bologna (maggio 2019, bottino 66mila euro), alla Banca di Piacenza di Cadeo, nel Piacentino (giugno 2019, bottino 90mila euro) e al Montepaschi di Padova (settembre 2019, bottino 160mila euro).
Il modus operandi era ricorrente e si basava su una precisa suddivisione dei ruoli. Due dei componenti della banda, incensurati, avevano la funzione di 'apriporta' e si presentavano a volto scoperto nelle banche. Una volta all'interno, l'apriporta minacciava verbalmente i cassieri per fare entrare i complici, mascherati ma senza armi in vista. Non hanno mai usato violenza ma in tutti i 'colpi' hanno tenuto a lungo in ostaggio impiegati e clienti: 13 persone nell'episodio di Bologna, una decina a Piacenza, 17 a Padova. Per non lasciare impronte, si cospargevano i polpastrelli di colla.
Alcuni degli indagati erano stati già arrestati lo scorso novembre dai Carabinieri per un 'colpo' dalle modalità analoghe compiuto in una banca di Comacchio (Ferrara).