A Belfast Boy, libro nordirlandese di Bologna

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Phillips arrestato e assolto per l'Ira, 'Brexit nuovi rischi'

(ANSA) - BOLOGNA, 27 APR - Crescere a Belfast negli anni '70-'90 durante i 'Troubles', il conflitto Nord irlandese che vide scontrarsi dagli anni '60 in una vera guerra Lealisti e Indipendentisti e che si concluse nel 1998 con gli accordi di pace del Venerdì Santo. E' quello che si racconta nelle pagine di 'A Belfast Boy. Dai Troubles dell'Irlanda del Nord alla nuova vita in Italia. La mia storia tra i fuochi dell'Ira e il carcere' (Homeless Book editore, 248 pagine, 15 euro, disponibile anche in ebook) scritto da Michael Phillips, nordirlandese da anni residente a Bologna.
    Il libro - appena uscito - racconta le vicende personali di Phillips, in una spirale di violenza culminata nel suo arresto e carcerazione in un carcere di massima sicurezza con l'accusa di terrorismo di marca Ira, l'Esercito Repubblicano Irlandese nato con l'obiettivo di liberare l'Irlanda dal dominio britannico.
    Phillips, che verrà poi assolto al processo, spiega come Brexit e il clima di incertezza politica in cui versa l'Irlanda del Nord stiano riaccendendo le istanze indipendentiste col rischio che possa scatenarsi di nuovo la violenza tra indipendentisti e lealisti che - secondo lui a torto - si riteneva sopita per sempre.
    Phillips, nato nel 1975, conseguì la qualifica di ingegnere aeronautico in British Airways nel 1996. Nel settembre dello stesso anno fu arrestato dalle forze speciali inglesi e rinchiuso per 15 mesi in un carcere di massima sicurezza.
    Nell'operazione in cui Phillips venne arrestato un suo amico membro dell'Ira rimase ucciso. Phillips (che si definisce ex prigioniero di guerra Repubblicano) al processo venne appunto assolto, altre tre persone arrestate con lui furono condannate a pene tra i 18 e i 25 anni e liberate nel '98 con gli accordi di pace.
    Phillips dal 2005 vive a Bologna producendo pubblicazioni in lingua inglese; ha lavorato come consulente in campagne elettorali e fa il volontario in alcuni centri sociali. E' presidente dell'associazione culturale Ove World, che si batte per le pari opportunità per gli stranieri e contro il razzismo.
    (ANSA).
   

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