La Digos ha accertato la volontarietà del gesto
Daspo della durata di due anni e denuncia in stato di libertà per invasione di campo. È il provvedimento che ha emesso il questore di Reggio Emilia, Antonio Sbordone, a carico del 36enne milanese che il 20 ottobre scorso atterrò col suo paracadute al centro del campo di gioco del Mapei Stadium dove si stava disputando l'incontro di Serie A fra Sassuolo e Inter. La decisione è stata presa dopo meticolose indagini svolte dalla Digos reggiana che ha accertato la volontarietà del gesto grazie alle immagini di videosorveglianza dello stadio, ma anche dalla videocamera che il parà aveva sul suo casco e che ha ripreso tutte le fasi del volo.
L'uomo aveva dichiarato di avere eseguito una manovra sbagliata, trovandosi fuori traiettoria e quindi costretto ad effettuare una discesa di emergenza. Ma, secondo quanto accertato, audizioni di persone esperte di lanci a livello nazionale hanno smontato la versione del giovane. E dal confronto delle immagini è emerso che il parà durante il suo volo ha intenzionalmente cambiato la sua traiettoria proprio al fine di atterrare al centro del campo. Il 36enne è considerato infatti un esperto di lanci in notturna e ha oltre mille voli alle spalle anche con la tuta alare, con tanto di record italiano in caduta libera stabilito nel 2016 a Reggio Emilia.
Gli inquirenti hanno visionato anche un video, utile alle indagini, dove l'uomo effettuava un lancio notturno a Milano atterrando in pieno centro abitato, riuscendo a indirizzare le sue "ali" in un preciso punto, in un piccolo cortile posto tra due palazzi su una strada trafficata.