Assessore Salute E-R aveva approvato atto 'sgradito' a Ordine
È illegittima la radiazione dall'albo dei medici dell'assessore regionale Sergio Venturi, disposta per l'esercizio delle sue funzioni dall'ordine professionale. Lo ha deciso la Corte costituzionale che ha esaminato il ricorso con cui la Regione Emilia-Romagna ha sollevato un conflitto di attribuzione nei confronti dell'Ordine provinciale dei medici di Bologna che aveva radiato dall'albo professionale il medico-assessore "colpevole" di un atto politico-amministrativo regionale sgradito all'Ordine.
Venturi, che oltre ad assessore alla Salute della Regione è anche gastroenterologo, era stato radiato perché aveva proposto e contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici. La Regione aveva fatto ricorso, ora accolto. La Corte ha infatti ritenuto che l'Ordine nel sanzionare Venturi di fatto ha sindacato le scelte politico amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha competenza.
"Si tratta di una decisione importante che rimarca l'abnormità del provvedimento di radiazione adottato nei confronti dell'assessore Venturi, per aver semplicemente esercitato le proprie funzioni di iniziativa e di indirizzo politico", dice il professor Vittorio Manes, penalista che insieme al professor Giuseppe Caia, amministrativista, ha assistito la Regione Emilia-Romagna e Sergio Venturi nella vicenda. "La Corte ha giustamente ritenuto illegittimo il provvedimento, come noi - ricorda Manes - avevamo evidenziato sin dall'inizio del procedimento disciplinare, nelle nostre memorie". Ora, prosegue, "si tratterà di verificare le responsabilità di chi ha adottato questo provvedimento nelle sedi di competenza". Resta in piedi infatti, il procedimento penale per i nove commissari che deliberarono la radiazione, accusati di concorso in abuso di ufficio e per cui è fissata l'udienza preliminare. Inoltre si dovrà verificare l'entità dei danni civili: il danno di immagine provocato dalla vicenda alla Regione e alla figura professionale di Venturi.