Tumori renali, scoperto biomarcatore

Emilia Romagna
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Studio ricercatori Unimore, consentirà la diagnosi precoce

Un biomarcatore sensibile e specifico nel rilevamento del carcinoma renale a cellule chiare, minimamente invasivo che consentirà la diagnosi precoce, la previsione e la sorveglianza delle recidive in questa forma di cancro. A scoprirlo i ricercatori di Unimore, l'Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con colleghi svedesi e statunitensi. I risultati dello studio iniziato nel 2016 e concluso nel 2018 sono stati ripresi dalla rivista European Urology Oncology.
    Protagonista il gruppo di ricerca del Laboratorio di Biochimica e Glicobiologia del dipartimento di Scienze della Vita di Unimore coordinato da Nicola Volpi. "Il nostro studio - osserva - riporta la possibilità di usare i glicosaminoglicani circolanti nel plasma, biomolecole molto complesse dal punto di vista della struttura, per diagnosticare accuratamente la presenza di carcinoma renale metastatico a cellule chiare". Ad oggi, non esiste possibilità di diagnosticare precocemente questo tipo di cancro, in gran parte asintomatico.
   

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