Strage Bologna, scontro pm-parti civili

Emilia Romagna
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La Procura si oppone all'acquisizione di memorie, 'sono bizzarrie'

Scontro in aula tra pm e parti civili, nel corso del processo che vede imputato davanti alla Corte d'Assise di Bologna l'ex Nar Gilberto Cavallini, per concorso nella strage del 2 agosto 1980. I pm Enrico Cieri e Antonello Gustapane, infatti, si sono opposti all'acquisizione di due memorie degli avvocati Andrea Speranzoni e Nicola Brigida, che sollecitavano i magistrati a disporre una serie di accertamenti investigativi. Sollecitazioni che i pm ritengono di non "dover e poter adempiere per una ragione giuridica che attribuisce ad ogni parte l'onere della prova".

    Nelle memorie si chiede di approfondire diversi aspetti e si illustrano fatti che per i magistrati sono "apparentemente diversi dal fatto che Cavallini abbia collaborato con i complici già condannati", ospitandoli nei giorni precedenti alla strage, accompagnandoli a Bologna e fornendo documenti falsi: ovvero l'oggetto del processo. Cieri ha definito "bizzarrie logiche e giuridiche" alcune ricostruzioni delle parti civili.
   

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