Rigettata la richiesta di incandidabilità per due ex consiglieri
(ANSA) - ROMA, 01 MAR - I giudici della prima sezione civile del Tribunale di Foggia hanno dichiarato incandidabile Franco Landella, ex sindaco della città capoluogo e Leonardo Iaccarino ex presidente del Consiglio comunale e altri sei consiglieri comunali di maggioranza. La dichiarazione di incandidatibilità era stata avanzata dal Ministero dell'Interno dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose nello scorso agosto.
Oltre all'ex sindaco leghista e a Iaccarino, sono quindi incandidabili gli ex consiglieri comunali di maggioranza Antonio Capotosto, Consalvo Di Pasqua, Dario Iacovangelo, Liliana Iadarola, Bruno Longo ed Erminia Roberto. E' stata invece rigettata la richiesta di incandidabilità nei confronti di altri due ex amministratori pubblici Pasquale Rignanese e Lucio Ventura. Landella era stato arrestato il 21 maggio scorso (e poi rimesso in libertà) con l'accusa di tentata concussione e corruzione nell'ambito di una inchiesta su un presunto giro di tangenti, mentre Iaccarino era stato arrestato e poi rimesso in libertà il 30 aprile scorso con le accuse corruzione, tentata induzione indebita e peculato.
Tra le motivazioni del dispositivo di sentenza si legge che: "Franco Landella quale ex sindaco del Comune di Foggia, di Leonardo Iaccarino quale Presidente del Consiglio Comunale, di Erminia Roberto quale Vicesindaco e di Liliana Iadarola, Antonio Capotosto, Bruno Longo, Dario Iacovangelo e Consalvo Di Pasqua quali consiglieri comunali di maggioranza non abbiano esercitato i compiti di vigilanza e controllo sull'apparato burocratico-amministrativo del Comune, né posto in essere attività di indirizzo volte a contrastare ed impedire gli anzidetti comportamenti illegittimi, in tal modo non impedendo l'ingerenza della criminalità organizzata nelle attività di gestione dell'ente locale". Diversa la posizione per Lucio Ventura e Pasquale Rignanese, la cui richiesta di incandidabilità è stata rigettata per "mancanza di prova", conclude. (ANSA).