Imprese:EY,Puglia forte su tessile,agribusiness,farmaceutica

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Tappa barese del roadshow 'Imprenditore d'Italia 2021'

(ANSA) - BARI, 28 OTT - Innovazione, sviluppo sostenibile e formazione sono le parole d'ordine dell'imprenditoria italiana post Covid-19, al centro della tappa pugliese di "Imprenditori d'Italia", il roadshow di incontri organizzato da Ernst&Young, leader mondiale dei servizi professionali per le aziende, in corso a Bari.
    Nel corso dell'evento sono stati presentati i risultati dell'analisi condotta da EY, in collaborazione con Luiss Business School, sull'attrattività e le opportunità di sviluppo dei principali distretti industriali della regione Puglia.
    "Siamo fieri di essere qui per riconoscere e valorizzare le realtà pugliesi che sono state in grado di affrontare la fase pandemica dimostrando lungimiranza, resilienza e innovazione - dice Flavio Deveglia, Partner EY e responsabile ufficio EY di Bari - . I dati ritraggono una regione pugliese forte dei propri settori di eccellenza tra cui figura il tessile, l'abbigliamento e il calzaturiero, l'agribusiness e il farmaceutico, di più recente sviluppo ma con forti potenzialità di crescita. Per far sì che la regione riesca ad accelerare la propria crescita, anche grazie alle risorse europee in arrivo, è fondamentale puntare all'innovazione quale driver di crescita e di attrattività degli investimenti, incrementando i progetti di formazione e di sviluppo di competenze e sostenendo iniziative all'avanguardia in ambito di sostenibilità ambientale e di economia circolare".
    Dai dati della ricerca emerge che l'impatto del Covid-19 ha comportato nel 2020 un forte calo delle esportazioni delle aziende pugliesi, che ha interessato tutti i comparti ad eccezione dell'alimentare e delle utilities, diminuite complessivamente del 9,4% rispetto al 2019, in linea con il calo dalla media nazionale (-9,7%) ma meno forte rispetto alla media delle altre regioni del Sud (-13,7%). La riduzione delle vendite ha riguardato sia i Paesi UE (-8,3%) sia quelli extra-UE (-10,7%). I dati rivelano inoltre che la filiera del Tac pesa circa il 9% del totale del settore manifatturiero regionale con un fatturato annuo superiore ai 2 miliardi e con il 7% di capacità esportativa; l'agribusiness costituisce circa il 25% del fatturato del settore manifatturiero, assorbe il 17,5% della forza lavoro e vanta esportazioni regionali (22%) superiori ad altre regioni del Paese; il comparto farmaceutico è cresciuto durante la pandemia arrivando a 700 addetti diretti e 1000 nel settore dei fornitori.
    All'iniziativa hanno portato la propria testimonianza alcune delle imprese del territorio, coinvolte in dibattiti su valorizzazione del Made in Italy, Pnrr e innovazione. (ANSA).
   

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