Nel Barese e nel Tarantino, arrestati anche marito e moglie
(ANSA) - BARI, 17 SET - Rubavano auto, le "cannibalizzavano", in alcuni casi bruciandone le carcasse o chiedevano denaro ai proprietari per restituirle. I sei presunti componenti di una banda di ladri del Barese, tra cui una coppia di coniugi incensurati, sono stati raggiunti da altrettante misure cautelari: 3 in carcere (due pregiudicati), una donna agli arresti domiciliari (il marito in cella) e altri due pregiudicati sottoposti a obbligo di firma e di dimora. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto aggravato, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio, estorsione e simulazione di reato.
Stando alle indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Grazia Errede, tra novembre 2019 e marzo 2020, il gruppo criminale avrebbe commesso 15 colpi nel Barese (a Bari, Valenzano, Rutigliano, Capurso, Cellamare, Casamassima, Bitritto) e nel Tarantino (a Palagiano e Laterza). Sono stati documentati in particolare 9 furti di auto e 2 tentativi, mentre altre 3 auto sono state bruciate. La base operativa del sodalizio era Cellamare. In una circostanza è stata accertata la richiesta di 800 euro al proprietario di un'auto rubata per fargliela ritrovare. I membri della banda si erano dotati di sofisticati apparati elettronici, oltre al classico "punzone", un oggetto artigianale simile a un cavatappi utilizzato per sfilare il cilindretto d'accensione per sbloccare il volante e raggiungere i sistemi elettrici di accensione del veicolo. Con riferimento al ruolo della donna, è emerso che aveva il compito di mettere a disposizione del marito e dell'intero gruppo auto a lei intestate usate per monitorare le aree di interesse dei mezzi da rubare. (ANSA).