Fiammata nel reparto CCO2. Fiom e Uilm: lavoratore non ha colpe
(ANSA) - TARANTO, 08 MAG - "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sui licenziamenti discriminatori". Lo affermano Francesco Brigati e Gennaro Oliva, coordinatori di fabbrica Fiom e Uilm dello stabilimento siderurgico Acciaierie d'Italia (ex Ilva) di Taranto, commentando la notizia del licenziamento di un lavoratore in seguito all'incidente sul lavoro avvenuto il giorno di Pasquetta, 5 aprile, nel reparto 'Colata Continua 2'.
Una "reazione in paniera" provocò una esplosione seguita da un incendio in fase di colaggio. Non ci furono conseguenze per i lavoratori e il ciclo produttivo non fu interrotto. L'azienda ha prima sospeso e poi licenziato l'addetto al pulpito principale, cioè la postazione di controllo, presente nel primo turno di lavoro.
Secondo Fiom e Uilm si tratta di "un altro licenziamento senza giusta causa della multinazionale che scarica sui lavoratori le proprie responsabilità, anche su altri due lavoratori momentaneamente sospesi in maniera cautelativa".
Stando alla contestazione disciplinare, "lo stesso lavoratore non avrebbe attivato la procedura di emergenza a seguito di una fortissima reazione di tipo esplosivo con proiezione di acciaio in piattaforma in corrispondenza della linea 2 della Colata Continua 2". Ma il piano di emergenza "di reparto vigente il 5 aprile - sostengono Brigati e Oliva - non richiedeva, come è stato accertato e come conferma la successiva modifica dello stesso, alcuna attivazione dell'emergenza al pulpitista principale, che ha effettuato invece tutte le altre attività che lo stesso piano di emergenza attribuiva in capo alla sua mansione".
"L'evento incidentale", concludono i due coordinatori di fabbrica, "è stato scaturito dal contatto tra acciaio e acqua a causa di una perdita al sistema di raffreddamento del sensore del livello acciaio in lingottiera". (ANSA).
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