Imputato per stessa vicenda il giornalista Carlo Vulpio
(ANSA) - BARI, 20 APR - La Corte di Cassazione ha confermato, rendendola definita, la sentenza con cui la Corte di Appello di Bari, nel 2018, aveva condannato Vittorio Sgarbi a risarcire l'ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per averlo diffamato nel corso di una trasmissione tv. La suprema Corte ha riconosciuto i toni e i contenuti diffamatori usati durante il programma 'Ora ci tocca anche Sgarbi', andato in onda nel 2011, in cui era stata associata la politica 'green' della Regione Puglia a episodi di illegalità. Nella trasmissione, il giornalista Carlo Vulpio (il processo per diffamazione nei suoi confronti è ancora in corso dinanzi al Tribunale di Bari) trattò il tema delle energie rinnovabili facendo riferimento a presunti interessi mafiosi. Sgarbi, che giorni prima aveva parlato di una "Puglia massacrata da una forma di criminalità istituzionale che l'ha sfigurata con pale eoliche", aveva annuito in tv alle dichiarazioni di Vulpio su un presunto ruolo della Regione Puglia nella gestione del business dell'eolico.