Causa rincari energia e difficoltà reperimento manodopera
Nei primi nove mesi del 2022 prosegue in Valle d'Aosta la ripresa avviatasi nella seconda metà del 2021 in tutti i principali settori di attività, con il turismo che fa registrare la crescita più intensa. E' tuttavia atteso un peggioramento per il 2023, con i fattori di freno principale che sono i rincari dell'energia, le difficoltà di approvvigionamento, anche di manodopera, e le incertezze del conflitto Russia-Ucraina. E' il quadro d'insieme dell'aggiornamento congiunturale sull'economia della Valle d'Aosta di Banca d'Italia, riferito ai primi nove mesi del 2022 La domanda estera - ha spiegato Paolo Emilio Mistrulli, vice capo della filiale di Banca d'Italia di Aosta - ha sostenuto la ripresa, con le esportazioni a valori correnti (quindi influenzati in parte dalla forte inflazione) cresciute del 45,9% (dopo il 28% del 2021), sostenuto in particolare dal comparto siderurgico (+71,5%). Gli investimenti sono stati in espansione seppur in maniera minore rispetto al previsto mentre nel 2023 dovrebbero intensificarsi. Prosegue la crescita del comparto costruzioni, con il totale delle ore lavorate che ha raggiunto il livello del 2014, nonostante il rincaro delle materie prime e la difficoltà a reperire manodopera e l'incertezza normativa in materia di incentivi fiscali sulla cessione dei crediti. In aumento anche le compravendite immobiliari di abitazioni (+16,8%) mentre sono in calo quelle di immobili non residenziali (-20,7%). Aumenta la quota di imprese che prevede di chiudere l'esercizio in utile o in pareggio e la loro liquidità è ulteriormente crescita.
L'indebitamento è in calo per costruzioni e servizi (-3,1% e -3,4%) ma aumenta per il settore manifatturiero soprattutto in materia di energia. La rischiosità del credito alle imprese è sostanzialmente stabile.