Camera non ha ancora deciso su autorizzazione a procedere
La Camera non si è ancora espressa sulla richiesta di autorizzazione a procedere e così è stato rinviato al 28 febbraio 2023 il processo ad Aosta a carico della deputata uscente ex M5s Sara Cunial (Misto), accusata di rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Nell'udienza dello scorso 7 giugno il giudice monocratico Marco Tornatore aveva ritenuto, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, che le accuse per le quali Cunial è a processo non hanno un nesso con le sue prerogative parlamentari ma, essendo tenuto per legge, aveva dovuto trasmettere gli atti a Palazzo Madama.
I fatti risalgono al 24 aprile 2021, in occasione di una manifestazione contro la Dad nel centro del capoluogo valdostano. Secondo la procura di Aosta, prima di salire sul palco della manifestazione, Cunial avrebbe inveito contro un finanziere. All'epoca la regione era in zona rossa e la deputata - nella ricostruzione degli inquirenti - era stata sorpresa a bere birra con altre otto persone, senza distanziamento, fuori da un locale (poi chiuso cinque giorni per violazione norme anti-Covid). "Sono una parlamentare e godo dell'immunità " avrebbe detto ai due finanzieri che le avevano chiesto un documento. Sotto il palco, poi, avrebbe fornito il suo tesserino da parlamentare, ma poco dopo lo avrebbe strappato di mano al militare dicendogli "ti dovresti vergognare" e ancora "se torni dal ragazzo per fargli chiudere il bar ti rovino". Quattro testimoni della difesa hanno negato le accuse. Rischiano un'imputazione per falsa testimonianza dopo che il pm Francesco Pizzato ha chiesto la trasmissione degli atti in procura.