Banca d'Italia, in Valle d'Aosta rallentamento nel 2022

Valle D'Aosta

Dopo un anno di ripresa seguito a contrazione 2020

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Il 2021 è stato un anno di ripresa, dopo la forte contrazione del 2020: dall'estate si è verificata una ripresa ma i livelli sono stati ancora inferiori a quelli pre-pandemia, soprattutto per turismo e commercio. Il 2022 invece risente di un rallentamento, già dalla fine dell'anno precedente, per rincari delle materie prime e difficoltà di approvvigionamento; l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio scorso ha provocato ulteriori rincari delle materie prime, specie energetiche, con un aumento dell'incertezza. E' il quadro d'insieme che emerge per la Valle d'Aosta dal rapporto annuale 'L'economia della Valle d'Aosta' stilato da Banca d'Italia.
    In dettaglio, nel 2021 si è verificata una ripresa in tutti i settori, anche se vi sono recuperi meno ampi per i servizi rispetto al 2019 e i livelli sono ancora molto lontano da quelli del 2008 per industria e costruzioni. Il reddito delle famiglie è aumentato dell'1,2% (anche grazie alle misure di sostegno pubblico), i consumi sono ripresi (+4%) come il credito al consumo (+1,9%). E' stato in ripresa anche il fatturato del settore dell'industria, con esportazioni a valori correnti cresciute del 28,2% (nel primo trimestre 2022 salito a 47,2%). I metalli e i prodotti in metallo fanno segnare un +49,7% e i macchinari un +10,6%. In calo l'export dei prodotti alimentari (-9,7%).

L’interscambio con Russia e Ucraina è limitato, con esportazioni per 5,9 mln (macchinari e metalli di base) e importazioni per 0,7 mln. Nel settore dei servizi ha sofferto soprattutto il turismo, con fatturato al di sotto dei livelli pre-pandemia. E’ proseguito il recupero nel settore delle costruzioni: le ore lavorate hanno raggiunto il livello più alto dal 2015. Le compravendite immobiliari sono in crescita e le condizioni economiche e finanziarie delle imprese in miglioramento. L’indebitamento delle imprese è aumentato del 5,8% nel 2021 ed è in lieve crescita la rischiosità del credito alle imprese. Riguardo alle ricadute all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, l’impatto maggiore è sulla manifattura (+14,1% a marzo 2022 rispetto a dicembre 2020, +11,7% in Italia), più contenuto sui servizi privati (+3,6%, +3,5%) e nelle costruzioni (+4,7% come a livello medio italiano). In merito al turismo, è emerso che il comparto si era rafforzato prima della pandemia e che incide in maniera più forte rispetto alla media italiana (8,4% in Valle d’Aosta come valore aggiunto per alloggio e ristorazione rispetto al 4% italiano).

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