Aosta nella rete integrata di accoglienza profughi

Valle D'Aosta
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Già ospitate tre famiglie ucraine e una afghana

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Aosta è entrata ufficialmente nella rete Sai, il sistema di accoglienza integrato, e i 12 posti a disposizione sul territorio comunale sono già "al completo". Nei mesi scorsi, "abbiamo promosso in maniera convinta l'adesione, che non era scontata - commenta l'assessore alle Politiche sociali Clotilde Forcellati - e ora, siamo qui a mostrarne i risultati".
    Ente capofila del progetto in Valle d'Aosta è il Comune di Saint-Vincent che prima dell'ingresso di Aosta nella rete era accompagnato dai Comuni di Champorcher e Saint-Rhémy-en-Bosses (25 posti in tutto). Le famiglie ospitate ad Aosta sono quattro, di cui tre Ucraine.
    Durante la presentazione del progetto, è intervenuto anche Mahboobullah Akhtari, componente della prima famiglia di afghani accolta ad Aosta, che lavorava nell'ambasciata italiana di Kabul e ha raccontato del suo arrivo in Italia insieme alla moglie e ai tre figli. Lo scopo del Sai "è lavorare su percorsi individuali di inserimento socio lavorativo e abitativo, uno dei pilastri del progetto è l'alleanza strutturale con gli enti locali" spiega Arnela Pepelar della cooperativa Trait d'Union, che gestisce il servizio.
    La rete Sai conta in Italia 848 progetti, con più di 25 mila posti disponibili. In Valle d'Aosta è stata attivata nel 2017: più di 95 persone sono state accolte, per un periodo dai 6 mesi a un anno.
   

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