Il 15 marzo prossimo la discussione
"Quella notte malgrado avesse assunto la terapia" l'anziana paziente "non aveva chiuso occhio.
Non c'era verso, continuava a staccare la maschera dell'ossigeno, negava di essere stata lei. Non l'ho percossa, ho appoggiato la mano per riuscire a metterle la polsiera. Le ho applicato le polsiere dopo le 4 del mattino perché vedevo che peggiorava lo stato di agitazione, lo stato mentale. Sarà stato per 15-20 minuti". Così in aula l'infermiera 58enne della casa di riposo di Aosta J.B. Festaz a processo per sequestro di persona con l'accusa di aver legato al letto l'anziana assistita la notte tra il 27 e il 28 agosto 2021.
Il pm Francesco Pizzato le ha contestato che, secondo quanto riferito dalla coordinatrice, le polsiere erano state applicage per 40 minuti. "Al massimo 40 minuti - ha detto la donna - e non è successo altre volte. Ma è anche vero che la paziente mai si era comportata così. Non ho chiesto a un medico prima di farlo - ha ammesso - e mi sono dimenticata di annotarlo. Non era mio obiettivo nascondere le polsiere, le avevo lasciate dove tutte le potevano vedere".
La direzione della Rsa aveva denunciato l'accaduto in procura il 27 settembre. Come testimone è stato sentito anche Patrick Thérisod, direttore della casa di riposo. A suo carico, secondo il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore, nel corso del dibattimento sono emersi indizi del reato di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e per questo non ha reso dichiarazioni in merito ai fatti del 6 settembre: una infermiera sentita in aula e con cui l'anziana si era confidata, ha riferito in aula di aver ricevuto pressioni, alla presenza di Thérisod, per non dar diffusione alla notizia.
Il 15 marzo prossimo si discuterà il processo.