Bancarotta fraudolenta, assolti funzionari Bccv

Valle D'Aosta
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Pm 'fondi a società poi fallita', gup 'non hanno commesso fatto'

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Il gup di Aosta Davide Paladino ha assolto "per non aver commesso il fatto" dall'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta Dino Vinante, di 58 anni, di Arvier, ed Edoardo Munier (53), di Aosta, rispettivamente vicedirettore della Banca di credito cooperativo valdostana e responsabile dell'ufficio crediti dello stesso istituto all'epoca dei fatti contestati. Al termine della discussione del processo, che si è svolto con il giudizio abbreviato, la procura aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione per ciascuno.
    Tra il 2008 e il 2014, secondo gli inquirenti Vinante e Munier avevano concesso una serie di finanziamenti e crediti per centinaia di migliaia di euro alla 'Croix de ville sas' di Roberto Noventa (60), di Charvensod - ex titolare di società immobiliari poi dichiarate fallite nel 2017 - destinati in realtà a coprire debiti di altre due società dello stesso immobiliarista - 'Eglantier sas' e 'Notre Maison sas' - che già erano in situazione di crisi insanabile. In questo modo la Croix de ville sas sarebbe stata gravata da debiti aumentando il proprio dissesto, fino al fallimento. Il giudice invece ha accolto la tesi dei difensori (avvocato Corrado Bellora per Vinante e avvocato Nilo Rebecchi per Munier) riguardo alla totale estraneità dei loro assistiti. Nell'ottobre 2019 Noventa era stato condannato in primo grado a cinque anni di reclusione nell'ambito del procedimento penale seguito al crac di sue società immobiliari.
    Il giudizio abbreviato per Vinante e Munier era subordinato, da parte delle difese, all'acquisizione di documentazione e di una consulenza tecnica del commercialista Edo Chatel. 

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