Cold case Aosta, ex moglie Gilardi 'mi affido alla giustizia'

Valle D'Aosta
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Dopo possibile svolta in indagini, 'prima o poi verità arriva'

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"In dieci anni sono sempre stata silenziosa perché è giusto così, mi affido alla giustizia" ma "io sono ottimista per natura e rispecchio molto il mio segno zodiacale, il leone: mi vedo sempre sotto un baobab, con un occhio aperto e uno chiuso, e prima o poi la preda, ahimè, mi passerà davanti". Così Anna Maria Inforzato commenta all’ANSA la possibile svolta nelle indagini sull’omicidio del suo ex marito, Giuliano Gilardi, ucciso dieci anni fa a Saint-Christophe (Aosta).
    Il dna sul chewing gum trovato il 27 dicembre 2011 nel letto dove l'allora pensionato sessantenne giaceva morto accoltellato è infatti compatibile con quello di Salvatore Agostino, operaio edile di 61 anni noto alle forze dell'ordine, una delle quattro persone indagate dopo la riapertura del fascicolo per omicidio.
    A certificarlo è la relazione della genetista incarica dal gip di Aosta nell'ambito dell'incidente probatorio chiesto dalla procura.
    Più in generale, aggiunge Anna Maria Inforzato, "io sono abituata alla cultura del rispetto, ringraziando i miei genitori amatissimi che me l'hanno imposta. Quindi dico che vado con i piedi di piombo, per me fino a prova contraria sono tutti innocenti. Dico così perché è giusto così, io sono troppo rispettosa, preferisco continuare così sulla mia strada, sulla nostra strada, perché io ho insegnato anche a mia figlia la cultura del rispetto e quindi vado avanti così anche in questo frangente".
   

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