Covid: FdI rilancia, realizzare strutture dedicate al virus

Valle D'Aosta

"Totale inattività da parte del Governo regionale"

"Realizzare strutture fisicamente e tecnicamente separate dedicate esclusivamente al Covid con personale altrettanto ad esso dedicato, per liberare l'Ospedale Parini da una pericolosa quanto nefasta commistione con le patologie generali" E' quanto propone Fratelli d'Italia Valle d'Aosta in merito all'emergenza Covid, aggiungendo: "Alla Valle d'Aosta ora non serve avere la finta prospettiva di una fumosa ristrutturazione dell'unico Ospedale esistente che, con i nostri fondati dubbi circa la sua effettiva realizzazione, economicità gestionale e fungibilità vedrà la luce, forse, tra 10 anni. Alla Valle D'Aosta serve dare una risposta subito, da realizzare entro il 2022, per essere in grado di fronteggiare questo virus con le sue mutazioni e imparare a convivere con questa pandemia che ha dimostrato al mondo di saper "bucare i vaccini" senza il timore di dover soccombere sul piano sanitario e sul piano economico. Stare fermi e continuare a dire che va tutto bene sarebbe da irresponsabili".
    Fratelli d'Italia, inoltre, stigmatizza la "totale inattività" del Governo regionale per arginare le conseguenze della pandemia: "Nulla è stato fatto per una pronta riorganizzazione del personale medico ed infermieristico atta a separare nettamente le aree e le funzioni per i pazienti Covid rispetto ai pazienti di tutte le altre patologie. Nulla è stato fatto per migliorare il servizio di assistenza domiciliare ai malati Covid sul nostro territorio per evitare un sovrafflusso ad un unico Ospedale esistente che è in procinto di entrare in una nuova crisi per quanto riguarda il numero di posti letto e soprattutto per quanto attiene l'utilizzo delle sale operatorie che si stanno nuovamente bloccando. Encefalogramma piatto anche sul versante dell'aerazione delle scuole considerate unanimemente dai virologi uno dei luoghi più pericolosi per la diffusione del virus. Così come nulla è stato fatto per aumentare il numero dei posti di terapia intensiva".

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