Acque scarico Cogne acciai speciali, accolto ricorso azienda

Valle D'Aosta
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Consiglio Stato, "illegittimi due controlli previsti da Aia"

   Il rispetto dei valori limite relativi alle acque di scarico della Cogne acciai speciali deve essere valutato solo a valle dell'impianto, prima dell'immissione nella Dora Baltea. Altro punti di prelievo possono servire "esclusivamente ad un migliore controllo tecnico dell'impianto", ma non possono essere utilizzati per verificare il rispetto dei valori-limite di legge e quindi per applicare eventuali sanzioni in caso di superamento. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso dell'azienda siderurgica per ottenere l'annullamento dell'autorizzazione integrata ambientale, rinnovata il 18 dicembre 2012, nella parte in cui prevedeva che i punti di campionamento in uscita da due scarichi parziali (neutralizzazione acidi e chiarificatore lamellare) garantissero il rispetto della normativa, equiparandoli di fatto allo scarico finale. In ogni caso la "prescrizione" dei due punti di controllo intermedi "è legittima e non viene annullata", pur non potendo valere per determinare eventuali superamenti dei valori di legge.
    La Regione si era costituita in giudizio. E' stata così ribaltata la sentenza della Tar della Valle d'Aosta del 18 settembre 2013: secondo i giudici di primo grado, infatti, in presenza di sostanze pericolose come le "acque di processo, che contengono ioni metallici inquinanti", rientra "nei poteri dell'amministrazione" imporre "questa prescrizione". 

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