Dopo esposto del consigliere regionale di Mouv' Stefano Ferrero
La procura di Aosta indaga sulla presunta sparizione di mobili e arredi di pregio che fino al 2009 si trovavano nell'allora sede di rappresentanza della Regione a Parigi, l'Espace Vallée d'Aoste, e che sarebbero poi stati inseriti negli inventari dell'Associazione Forte di Bard.
L'autore dell'esposto è il consigliere regionale Stefano Ferrero (Mouv'), sentito nei giorni scorsi dagli inquirenti, e che ieri ha presentato un'interpellanza. "Anni fa - ha detto in Consiglio - vengono acquistati per 108 milioni di lire dei mobili di pregio da un artigiano valdostano e vanno inseriti nella vecchia sede dell'Espace Vallée d'Aoste a Parigi, tutta roba in noce, di valore". "Io faccio richiesta di accesso agli atti per sapere se i mobili sono finiti nella nuova sede dell'ambasciata valdostana a Parigi oppure dove sono stati messi. E qui inizia l'imbarazzo, sia da parte di Finaosta sia da parte dell'Associazione Forte di Bard. Perché non si riesce più a capire dove sono andati a finire".
"Si parla in un documento, che mi manda Finaosta", ha detto Ferrero in aula, in cui si dice "che sono stati inviati all'associazione Forte di Bard. L'associazione Forte di Bard mi risponde che nei loro magazzini i mobili non ci sono. Mi parlano di un fantomatico magazzino a Pollein: chiedo il contratto di affitto di questo fantomatico magazzino e non c'è un contratto di affitto, non so neanche più se c'è il magazzino". Nell'associazione Forte di Bard, ha sottolineato il consigliere di Mouv', all'epoca "il presidente era il presidente della Regione, Augusto Rollandin, il consigliere delegato di Finaosta che è la persona che è stata anche condannata e rimossa".
"Per quanto è stato possibile ricostruire - ha risposto in aula il presidente della Regione, Antonio Fosson - il mobilio in questione, non più utilizzabile nella nuova sede della Maison du Val d'Aoste di Parigi acquisita nel 2009, avrebbe dovuto essere reimpiegato nella sede della società Finbard, nata per programmare e realizzare l'intervento di recupero del Forte e che è stata però messa in liquidazione nel 2011".
Secondo il presidente della Regione "probabilmente questo potrebbe spiegare il perché non vi è un'attribuzione formale all'associazione Forte di Bard di questi beni che comunque compaiono in alcuni inventari nel 2010 e nel 2011. Oltre ai due portamantelli e portaombrelli già reperiti, l'Associazione Forte di Bard ha comunicato che il 27 marzo scorso presso il magazzino di Arnad sono stati reperiti il tavolo riunioni in vetro e legno e quattro poltroncine, arredi presenti negli inventari di cui si diceva prima. Quindi abbiamo trovato parte del mobilio. Probabilmente c'è stata una cattiva organizzazione e analisi degli inventari".
Fosson ha concluso: "Ad ogni modo abbiamo chiesto a Finaosta, da ultimo il 27 marzo scorso, con una nostra lettera, di effettuare tutti gli approfondimenti possibili con la collaborazione dell'Associazione Forte di Bard, per fare chiarezza sulla situazione".