Truffa idroelettrico Fenis,assoluzioni

Valle D'Aosta
@ANSA

Pm, costi gonfiati a danno del Comune. Difese, lavori svolti

Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore ha assolto perché il fatto non sussiste i cinque imputati per truffa aggravata nel processo su presunte fatture gonfiate a danno della Hydro Electrique Clavalité Spa, società attiva nell'idroelettrico e di cui il comune di Fénis è socio al 36 per cento. Il pm Carlo Introvigne aveva chiesto una condanna a un anno e sei mesi per il sindaco di Brusson Giulio Grosjacques, di 56 anni (in qualità di amministratore delegato della Hydro Electrique), a un anno e due mesi per il consulente Renzo Jacquin (62), a due anni e tre mesi di reclusione per l'impresario Emiliano Bosonin (40) e per Federica Berger (40), che è contitolare della Bgf Costruzione stradali srl insieme al fratello Gian Luca Berger (chiesti un anno e quattro mesi), di 49 anni.

Secondo la procura il comune di Fénis tra il 2013 e il 2015 aveva subito un danno di 527 mila 918 euro a causa di fatture provenienti da Euriver e Costruzioni stradali Bgf, entrambe riconducibili al gruppo Berger, che controllava anche la stessa Hydro Electricque. Fatture che, secondo gli inquirenti, a seconda dei casi erano riferibili a prestazioni inesistenti, a prestazioni mai rese oppure riportanti prezzi ritenuti esorbitanti rispetto ai lavori effettivamente realizzati. Per un'opera di manutenzione da "200 mila euro", il pm Introvigne ha parlato di "cachet da Elton John".
"Lo stesso pm ha ammesso che siamo di fronte a dubbi e presunzioni. Sfuggito il nocciolo del processo fiscale si è cercato di dimostrare altro: che quelle opere non erano state fatte e riguardavano altri impianti", ha detto nella sua arringa l'avvocato Saverio Rodi (difesa Giulio Grosjacques e Jacquin). Ma "dov'è la prova che i lavori non sono stati eseguiti? Che le opere di pulizia sono state eseguite lo dicono tutti", ha aggiunto il legale. Federica e Gian Luca Berger erano assistiti dall'avvocato Gianni Maria Saracco, Bosonin da Alessandro Quagliolo.
   

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