Cgil Cisl Uil Marche, 9mila fuori lavoro 2020,26mila non trovano
"Occorre rinnovare l'impegno di tutte e tutti per la pace, la libertà, il lavoro, l'uguaglianza, i diritti: è ciò che le donne rivendicano ancora con più forza in questi momenti difficili con un'emergenza sanitaria, economica e sociale che ha pesato e pesa ancora gravemente sulle loro spalle". Lo scrivono in vista della Festa dell'8 marzo le segretarie regionali Marche di Cgil (Daniela Barbaresi), Cisl (Cristiana Ilari) e Uil (Claudia Mazzucchelli) che augurano "buon 8 marzo a tutte!".
"Anche nelle Marche occorre fare di più - aggiungono -, per le 9 mila donne che nel 2020 hanno perso il lavoro, per le 26 mila che il lavoro lo cercano senza riuscire a trovarlo o al massimo vengono offerti lavori precari, discontinui, a tempo parziale, tanto che nella regione solo una lavoratrice su tre può contare su un lavoro a tempo pieno e indeterminato e una retribuzione stabile e dignitosa, mentre gli uomini con un lavoro stabile e a tempo pieno sono 2/3 dei lavoratori".
"Le donne vogliono essere libere di scegliere se essere o non essere madre" senza rinunce in campo lavorativo, "vogliono che le leggi dello Stato siano pienamente applicate, compresa la Legge 194"; "vogliono essere pienamente protagoniste nella ripresa e rilancio del Paese, con il loro lavoro, la loro intelligenza, la loro energia, la loro forza". Per questo, aggiungono le sindacaliste, "continueranno a lottare, per tutte noi, per le donne che subiscono la tragedia insensata della guerra, costrette ad allontanarsi insieme alle famiglie dalla propria terra e dai propri affetti, che resistono e lottano per libertà e democrazia. Per Mia, la bimba nata nella metropolitana di Kiev, mentre fuori esplodevano le bombe russe, e per tutte le bambine del mondo". (ANSA).