Ucraina: carico medicine Marche, "missili durante negoziati"

Marche

Olena gestisce centro Senigallia."Gente teme bombe e infiltrati"

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   Le notti passate ammassati nei sotterranei, in locali poco ossigenati, una bomba che esplode vicino a un rifugio, l'allerta costante per "infiltrati che segnano con spray fluorescenti" i 'bersagli' da colpire.
    Sono racconti di vita quotidiana a Kiev durante l'invasione russa in Ucraina da parte di parenti e amici di Olena, 54 anni, interprete/traduttore che da oltre 27 anni risiede in provincia di Ancona e lavora per il Tribunale. Olena si occupa a Senigallia di uno dei centri di raccolta (oratorio di San Martino) per beni di prima necessità (cibo in scatola, medicinali, coperte, vestiario) organizzati dalla Comunità Ucraina Marche (Cum) per dare supporto al popolo ucraino: ieri sera è partito uno dei primi pulmini da Senigallia con un carico di medicinali raccolti tra Senigallia, Ancona e Falconara (antinfiammatori, antidolorifici, bende, garze, disinfettanti ecc.): il mezzo, guidato da ragazzi volontari ucraini, che vivono a Senigallia, è partito per la Polonia, per un punto di smistamento vicino alla frontiera con l'Ucraina.
    "Stiamo ricevendo un grandissimo aiuto - riferisce Olena - c'è sempre una fila di gente per donare beni". "A Kiev dormono nei sotterranei e nelle metropolitane che non sono neanche adatti a ospitare persone - racconta - Sono terrorizzati e non escono ma hanno paura anche perché ci sono infiltrate che segnano con spray fluorescente i palazzi da colpire. Oggi è caduta una bomba vicino a un rifugio". "La guerra è stato uno choc, io mi sono attivata subito. Faccio parte della Cum dal 2014 quando ci siamo registrati come associazione presso consolato ucraino a Roma, anche nel 2014 abbiamo aiutato, fornendo medicine e altri beni per Donetsk e Lugansk". Olena è in contatto quotidiano con parenti, zii e cugini, il fratellastro, che vivono a Kiev e Vassilkova; ha amiche a Dnipro e Leopoli. A Kiev, dice, "per trovare cibo e farmaci occorre saper quali negozi sono aperti. Intanto ci sono i bombardamenti.
    Negoziati? Ieri mentre la delegazione ucraina stava andando in Bielorussia, sentivano i missili cadere". (ANSA).
   

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