Dante e la carta a mano di Fabriano, un intreccio durato secoli

Marche

Fondazione Fedrigoni, usata per prima stampa Divina Commedia

(ANSA) - FABRIANO (ANCONA), 29 NOV - La prima edizione a stampa della Divina Commedia vide la luce a Foligno (Perugia) l'11 aprile 1472 per opera del tipografo tedesco Johannes Numeister, che per procurarsi la carta necessaria a stampare le circa 300 copie previste ricorse anche alle cartiere della vicina Fabriano (Ancona). Lo confermano gli studi condotti dalla Fondazione Fedrigoni Fabriano che hanno appurato la corrispondenza di alcune filigrane fabrianesi con quelle presenti negli esemplari dell'edizione di Foligno giunti fino a noi, come la "balestra", la "fibbia", la "lettera L" e, in particolare, il "cappello cardinalizio". "Lo studioso Sandro Boccadoro è arrivato a ipotizzare che lo stesso Alighieri abbia usato carta fatta a mano di Fabriano per la stesura della Commedia, tanta era la sua notorietà nella prima metà del Trecento - commenta Giovanni Luzi della Fondazione Fedrigoni Fabriano -, ma non è possibile al momento verificare questa tesi perché non sono stati ritrovati manoscritti originali del poeta".
    Che però già ai tempi di Dante la carta di Fabriano fosse ampiamente utilizzata è dimostrato dall'analisi di un codice miniato della Divina Commedia realizzato circa trent'anni dopo la morte di Alighieri, nel 1355, e conservato a Firenze nella Biblioteca Medicea Laurenziana. Il manoscritto (Plut. 40.22.) proviene da Sassoferrato, a pochi chilometri da Fabriano, e tra le sei filigrane ricorrenti quella con "due lune addossate con doppia croce" (1352) coincide perfettamente. L'opera di Dante e la produzione cartaria di Fabriano si sono intrecciate anche nei secoli successivi: nel Novecento le Cartiere Miliani contribuirono con forniture di carte pregiate per la Divina Commedia dell'editore umanista Leo Samuele Olschki (1911) e per un'edizione di lusso della Vita nuova nel 1921, sesto centenario della morte del poeta. (ANSA).
   

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