Raccolti fondi per produzione Native, quota per Casa Rossa inuit
Nasce nelle Marche, dall'idea di tre giovani imprenditori della Vallesina, in provincia di Ancona, appassionati di viaggi (Luca Ceccarelli, Alessandro e Marco Moriconi) e da piccoli laboratori tessili tra Macerata e Fermo, un nuovo brand di abbigliamento termico, per ora allo stato di prototipo ma a breve in produzione grazie al successo ottenuto in una campagna internazionale di crowdfunding. Si chiama "Native Project", ed è il nome di un biancheria termica di nuova generazione, 100% ecologica e riciclabile, realizzata con una stampa 3D applicata alla tessitura, priva di cuciture e composta da un filato di argento, lana merinos e fibra di polipropilene.
"Cercavamo un abbigliamento tecnico che potesse supportarci nei nostri viaggi, dal deserto al polo, in situazioni estreme, ma anche per fare sport all'aperto, o quando si va in moto o in bici", spiegano i cofondatori, che si sono affidati a artigiani del territorio per sperimentare un prodotto termoregolante, traspirante e antibatterico. Ora si passa alla produzione: la campagna lanciata dai tre imprenditori si è conclusa positivamente lo scorso 15 novembre, con 148 adesioni da tutto il mondo, e quasi 19mila euro raccolti rispetto all'obiettivo minimo di 10mila euro. Parte del ricavato della vendita dei prodotti verrà donata alla Casa Rossa dell'esploratore altoatesino Robert Peroni, a Tasiilaq nella Groenlandia orientale, che oltre a essere un albergo ecosostenibile è un punto di riferimento per la comunità locale. Qui l'emergenza epidemiologica ha azzerato il turismo internazionale di cui gli inuit vivono, e gli imprenditori di Native contribuiranno alla campagna "Save The Red House in East Greenland!" su gofund.me.
(ANSA).