In Evidenza
Altre sezioni
altro

I 10 sentieri di trekking più suggestivi da fare in Italia

Ambiente

Stefania Leo

Escursionisti impegnati in un sentiero di trekking (foto di repertorio - Getty Images)

Dalla Sicilia al Trentino, ecco i percorsi capaci di regalare emozioni e paesaggi mozzafiato in ogni parte del Belpaese

Condividi:

La biodiversità italiana ha modellato paesaggi che, da Nord a Sud, non smettono di incantare per varietà. Si sta assistendo a un crescere della febbre da trekking, una forma di turismo che porta esploratori e appassionati a creare e battere sentieri nuovi o preesistenti, magari legati a eventi storici come la Grande Guerra. Ecco quali sono i 10 sentieri di trekking più suggestivi da fare in Italia.

Strada delle 52 gallerie al Pasubio - Veneto

Secondo Andrea Pezzato, autore del blog Montagna di Viaggi, uno dei percorsi di trekking più suggestivi da fare in Italia è la strada delle 52 gallerie al Pasubio. "Il percorso si snoda lungo una strada militare costruita durante il Regno d'Italia, ai tempi della Grande Guerra", spiega l'esperto di montagna. L'intenzione originale era consentire l'approvvigionamento delle truppe arroccate sul Pasubio con un ardito percorso al riparo dalle azioni nemiche. Il percorso dura 3 ore e ha un dislivello di circa 800 metri. È ricco di curve, biforcazioni e gallerie: per farlo bisogna essere allenati e ben equipaggiati. Si parte dalla Bocchetta Campiglia, dove si imbocca una mulattiera fino allo storico portale della prima galleria. Durante il percorso i cunicoli nella roccia si alternano a picchi vertiginosi. Dopo le prime venti gallerie ci si immette nell'impluvio della Val Camossara. Dopo la valle, la strada continua in piano fino alla zona dei Vaj che sboccano sulla strada. L'ultimo tratto in leggera salita è spettacolare perché intagliato nella roccia precipite, che porta gli escursionisti a 2000 metri di quota. Poi la strada discende rapidamente a Porte del Pasubio e poi al rifugio Papa.

Il sentiero dell'acqua e della pietra – Puglia

Ezio Spano, guida ambientale escursionistica di Aigae e presidente dell'associazione Omini di Pietra, consiglia il sentiero dell'acqua e della pietra a Gravina di Puglia, in provincia di Bari. Si tratta di un percorso di 13 km, abbastanza facile grazie a un dislivello di 200 metri, per una durata complessiva di 6-7 ore. “La particolarità del percorso – spiega Spano – è che si parte dal centro storico del paese, luogo che collega l'habitat urbano a quello naturalistico. Poi diventa un viaggio nel tempo”. Una volta lasciato il centro storico, si raggiunge la collina di Botromagno: qui ci sono gli insediamenti dei Peuceti del villaggio di Sibin. Scendendo dalla collina si entra nella gravina, si percorre l'habitat rupestre, attraversando il complesso delle Sette Camere, considerato il capolavoro delle strutture di questo genere in Puglia. Poi si raggiunge il pianoro Madonna della Stella e poi si prosegue verso la Necropoli del Padre Eterno, area di 900 metri lineari popolata di tombe a tumulo. Di là si raggiungere un altro complesso rupestre, quello di Capotenda, che prende il nome dall'accampamento del console Silla ai tempi della conquista della città di Sibin. In quest'area si può raggiungere il livello dei laghi e del torrente, e visitare le antiche cave ipogee di salnitro. «Lungo il percorso si possono ammirare il fenomeno carsico delle gravine, le falesie, il corso d'acqua attivo, i corvi imperiali e i barbagianni», spiega l'esperto. «Ciò che lascia esterrefatti durante il sentiero dell'acqua e della pietra è che, ad un certo punto, quando si entra nella gravina, si supera una roccia e si ha davanti il centro storico di Gravina in alto, con un vero e proprio effetto wow».

Percorso del Corno Grande - Abruzzo

Il percorso dura circa 8 ore e si snoda dai Prati di Tivo fino al Rifiugio di Campo Imperatore, situato a circa 2130 metri di quota. Una volta giunti in cima, si ha accesso a un paesaggio unico: quello del massiccio del Gran Sasso. Lo si può vedere passando lungo il versante nord nella Sella dei due Corni, per raggiungere il maestoso Corno Grande. Il periodo ideale in cui fare questo percorso è in estate, tra giugno e settembre.

Il Cammino dei Briganti - Abruzzo

Rimanendo in Abruzzo, si deve menzionare il Cammino dei Briganti. Perfetto per chi ama il trekking e i paesaggi suggestivi, questo percorso si snoda attraverso tutta l'Italia Centrale per una lunghezza complessiva di 100 km. Ovviamente, se si decide di rimanere nella regione, le dimensioni si riducono. I briganti si nascondevano nella zona di confine tra la Marsica e il Cicolano. La prima parte del viaggio comincia da Sante Marie, in provincia dell'Aquila, fino a Santo Stefano, per un totale di 5,6 km. Poi, dopo una sosta in agriturismo, si riparte verso Valdevarri e Nasce, per un percorso di 13,9 km, verso alcuni dei più suggestivi borghi abruzzesi. Nella terza tappa da 16,6 km si va da Nesce a Cartone, costeggiando le pendici del Monte Velino, zona incontaminata. La quarta tappa è l'Anello di Cartore verso Rosciolo dei Marsi: è lunga 8 km ed è uno dei tratti più impegnativi, ma dai paesaggi più suggestivi. Nella quinta tappa (14,5 km) si va alla scoperta del Monte San Nicola. La sesta tappa si sviluppa per 14,7 km e va da Casale Le Crete fino a Santo Stefano. I sentieri sono più facili e ci si può godere la vista di castelli e antiche costruzioni. La settima e ultima tappa chiude l'anello. Si va da Santo Stefano fino a Sante Marie per 5,6 km.

Da Cerchiara di Calabria al Monte Sellaro – Calabria

Un altro percorso mozzafiato secondo Ezio Spano da fare nel Sud Italia è quello che va da Cerchiara di Calabria fino alla cima del Monte Sellaro, passando per il Santuario basiliano della Madonna delle Armi. Si percorrono 15 chilometri, con un dislivello di 900 metri, per una durata complessiva di 8-9 ore. “Siamo nel Parco Nazionale del Pollino, - sottolinea la guida – e il Monte Sellaro è una delle prime montagne che si incontrano venendo da Est. È una montagna molto particolare perché faceva da faro per i navigatori dalla piana di Sibari”. Si parte dal centro della città di Cerchiara di Calabria, poi si visita il suggestivo Santuario (ex fortezza) poi si arriva sul monte Sellaro che, oltre a mostrare il mare, aiuta a scorgere le vette più alte del Parco del Pollino, con una visuale sulla Cresta dell'Infinito. Poi si scende dal Bosco della Cessuta, dove è possibile incontrare lo scoiattolo meridionale. “La cosa più suggestiva di questo percorso è sia il punto panoramico sulla città di Cerchiara sia quello sul mare: ogni volta che ti fermi hai qualcosa da ammirare”, spiega Spano.

Cinque Terre - Liguria

"Il trekking delle Cinque Terre è un percorso impegnativo perché molto lungo - spiega Pezzato - ma volendo la si può spezzare prendendo il treno in ogni paese". Le Cinque Terre sono attraversate da una fitta rete di sentieri, costieri e interni. Seguendo quello della costa, si possono toccare tutti i cinque paesi per un totale di cinque ore di cammino. Altrimenti si può scegliere il sentiero di crinale dei Santuari, che però è più impetnativo ma ricco di soddisfazioni. Infatti, questo percorso permette di visitare i luoghi religiosi della zona. Il panorama, naturalmente, è sempre mozzafiato. I percorsi sono di bassa o media difficoltà, ma sempre da affrontare con attenzione, specie se si decide di affrontarli nei mesi invernali.

Selvaggio Blu - Sardegna

Gli amanti della montagna possono misurarsi con uno dei percorsi più difficili in Italia, andando in Sardegna. L'itinerario prevede un percoso che parte da Pedra Longa e arriva a Cala Sisine o a Cala Luna. La difficoltà sta principalmente nella sua durata, di 40 km, snodati per 7 giorni. Si cammina tra le rocce di falesia della costa di Baunei. Ma solo avventurandosi in questo percorso si potranno percorrere i famosi sentieri del Supramonte.

Riserva dello Zingaro - Sicilia

Tra i percorsi di trekking isolano, da non perdere quello nella Riserva dello Zingaro, un'area naturale protetta nei pressi di San Vito Lo Capo, in Sicilia. Il percorso dura solo 7 chilometri e permette di ammirare il bellissimo mare. Lungo il cammino è possibile fermarsi per ammirare diversi musei, tra cui quello della Manna, della Capreria o della Civiltà Contadina. Ma tra le cose più interessanti da osservare, ci sono le 39 specie di uccelli che abitano la riserva.

Sentiero degli Dei - Campania

Uno dei percorsi di trekking più belli d'Italia è il Sentiero degli Dei, che permette agli escursionisti di vivere appieno la bellezza della Costiera amalfitana. In 8 chilometri, per una durata di circa 3-4 ore, si può godere di panorami mozzafiato su Capri e i faraglioni visibili dalla costa. Si parte da Agerola alla scoperta della Grotta dello Smeraldo oppure della Riserva Statale Valle delle Ferriere. Qui un tempo c'erano le ferriere destinate alla produzione di chiodi per imbarcazioni: oggi è un bellissimo parco. Poi si arriva a Nocelle, una frazione di Positano, alle pendici del Monte Pertuso.

Giro delle Tre Cime di Lavaredo - Trentino Alto Adige

"Il giro delle Tre cime di Lavaredo, in Trentino, è un itinerario ad anello attorno al simbolo delle Dolomiti", spiega Pezzato, che tra gli elementi suggestivi segnala la vista mozzafiato su tutto il lago di Garda di cui si può godere da un altissimo rifugio sul cammino. Si tratta di un giro molto semplice, con un dislivello di 250 metri, per una durata complessiva di tre ore e mezza. Si parte dal parcheggio del rifugio Auronzo, raggiungibile con la ripidissima strada panoramica delle Tre Cime dal lago di Misurina (la strada però è a pagamento, se si sale in macchina). L'escursione inizia sotto le pareti delle tre cime attraverso il sentiero 101, che costeggia la chiesetta della Madonna della Croda, dedicata ai caduti di montagna. Il panorama sui Cadini di Misurina e il gruppo montuoso del Sorapis è mozzafiato. Poi si passa per il rifugio di Lavaredo e la forcella Lavaredo a circa 2454 metri di altezza, al confine con l'Alto Adige. Poi si prosegue attraverso il sentiero 105, si percorre il lungo e verde altopiano della Grava Longa, per poi risalire costeggiando la fiancata del Sasso di Landro, raggiungendo così la forcella Col di Mezzo a 2315 metri di altitudine. Si ritorna così al rifugio Auronzo, punto di partenza dell'escursione.