Scorie nucleari, il caso Finlandia e la tomba geologica

Al più tardi all’inizio del 2026, la Finlandia darà vita a un progetto pionieristico che segna un’importante linea di confine per la sostenibilità a lungo termine dell’energia nucleare e che vuole essere un modello per tutto il mondo. La legge finlandese, questo non è un dettaglio, prevede che i produttori di scorie nucleari ne siano responsabili, dalle misure di gestione ai relativi costi. Le stime per la costruzione dell’impianto di smaltimento parlano di 5 milioni di dollari di investimento. Il combustibile nucleare esaurito, altamente radioattivo, proveniente dai cinque reattori presenti nel Paese, sarà imballato in contenitori stagni e depositato nella roccia a più di 400 metri sotto le foreste del sud-ovest della Finlandia. I contenitori di rame durevoli saranno isolati, separati dagli esseri umani e mantenuti sottoterra per migliaia di anni. Il nome commerciale dell’impianto di smaltimento a lungo termine è Onkalo, una parola che in finlandese indica una fossa. Fisicamente, il luogo si trova a 240 dalla capitale, Helsinki, letteralmente accanto a tre reattori nucleari. “La sicurezza è un prerequisito per lo smaltimento finale”, spiegano da Posiva Oy l’organizzazione esperta in tecnologia ambientale fondata nel 1995 che avrà il compito di gestire lo smaltimento finale del combustibile nucleare esaurito generato dai suoi proprietari “la chiave per lo smaltimento finale del combustibile esaurito è la sicurezza a lungo termine della soluzione, che viene valutata e dimostrata con un ‘safety case’. Il caso di sicurezza si riferisce a tutti i materiali tecnologici e scientifici, analisi, osservazioni, e numerose prove utilizzate per giustificare l'affidabilità delle valutazioni effettuate sulla sicurezza a lungo termine dello smaltimento finale. A Posiva ciò significa dimostrare la funzionalità della soluzione di smaltimento geologico studiata e testata per più di quattro decenni nelle condizioni del substrato roccioso di Olkiluoto, nonché dimostrare la generazione di dosi di radiazioni nell'ambiente in caso di guasto di uno o più barriere anti-rilascio progettate e rilascio di sostanze radioattive dal deposito all'ambiente di vita.” Per non lasciare nulla al caso, oltre ai criteri di sicurezza nucleare e radioattiva, per la sicurezza a lungo termine dello smaltimento geologico finale sono state fatte diverse stime dei vari cambiamenti che si verificano in natura, che sono state utilizzate come base di progettazione: è stata ad esempio presa in considerazione la capacità di resistere ai terremoti, ad eventuali future glaciazioni che potrebbero susseguirsi fino a un milione di anni e allo stress causato dal ghiaccio continentale. “Sebbene non sia mai possibile rivedere e valutare in modo esaustivo tutti i possibili scenari”, scrive la compagnia nero su bianco sul suo sitoo, “il safety case dimostra che, anche se valutato in modo conservativo, lo smaltimento finale del combustibile esaurito non causa danni all’uomo o all’ambiente”. Sebbene in Finlandia, stando a recenti sondaggi pubblicati da organi locali, sembri essere cresciuta notevolmente la generale accettazione dell’energia nucleare, non sono mancati segnali di dissenso da parte dei cittadini che negli anni scorsi hanno organizzato alcune manifestazioni contro il proliferare di questi impianti.