L'oceano al centro dell'agenda: a Venezia si firma per il cambio di passo

L'oceano ci dà la vita. Ci nutre, ci fa respirare, ci connette e ci ispira. Il nostro benessere dipende da un oceano sano. Lo ha sempre fatto. Lo farà sempre. Rappresenta una risorsa inestimabile per la vita sul nostro pianeta. Tuttavia, la comprensione del suo ruolo, dei suoi ecosistemi e di come influenza la nostra vita di tutti i giorni, rimane limitata nella maggior parte della popolazione globale. Questo è il motivo per cui il concetto di "Ocean Literacy" o alfabetizzazione oceanica è diventato fondamentale, non solo per gli scienziati o gli ambientalisti, ma per tutti i cittadini del mondo. I Cittadini dell'oceano Il concetto di Ocean Literacy, formalizzato per la prima volta negli Stati Uniti all'inizio del XXI secolo, si riferisce alla comprensione delle relazioni dinamiche e complesse che esistono tra l'Oceano, gli esseri umani e la vita sulla Terra. È una competenza che va oltre la semplice conoscenza dei fatti scientifici relativi al mare, includendo anche la consapevolezza dell'impatto che le azioni umane hanno sugli ecosistemi marini e la necessità di una gestione sostenibile delle risorse oceaniche. Da allora il movimento ha fatto passi da gigante e attraversa un momento di decisiva evoluzione, cercando il modo per convertire la conoscenza in azione, guidato dall’imperativo di trasmettere la scienza oceanica alla prossima generazione attraverso l'istruzione e la comunicazione, con l'obiettivo di creare un gruppo globale di "Cittadini dell'oceano" informati che avranno nel proprio bagaglio esistenziale le informazioni necessarie per proteggere e sostenere questo sistema naturale. La svolta da Venezia A livello internazionale, il "movimento" dell'alfabetizzazione oceanica è stato definito da insegnanti indipendenti, associazioni di istruzione in scienze marine e dalle Nazioni Unite sotto la supervisione dell'UNESCO e della Commissione oceanografica intergovernativa delle Nazioni Unite. A Venezia, a giugno, si è svolta la Ocean Literacy World Conference, un evento che potrebbe segnare una svolta sia nel concetto che nell'adozione, in base alla coerenza e alla determinazione dei delegati, come articolato in “Sea Beyond, A Declaration for Ocean Literacy in Action: How to Engage Society to Regenerate the Most Valuable Ecosystem on our Planet”. Ne abbiamo parlato con Francesca Santoro, Senior Officer di UNESCO-IOC. Dottoressa Santoro, come descriverebbe la traiettoria in cui si iscrive la Venice Declaration? L'oceano non è mai stato come ora al centro dell'agenda internazionale. Ci troviamo a circa metà del Decennio delle Scienze del Mare delle Nazioni Unite e a circa dieci mesi dalla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sull'oceano che si terrà a Nizza a giugno del 2025. In questo contesto la consapevolezza della comunità internazionale sulla necessità di trasformare la relazione degli esseri umani con l'oceano per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Agenda2030 delle Nazioni Unite è sempre più importante. Di fronte alle crescenti minacce agli ecosistemi marini, agli impatti della crisi climatica e allo sfruttamento eccessivo delle risorse marine, creare un nuovo e più armonioso rapporto tra esseri umani e l'oceano a tutte le scale e in tutta la società è diventato fondamentale. L'Ocean Literacy o educazione all'oceano ha proprio questo obiettivo: non solo aumentare la conoscenza e la consapevolezza di tutti ma soprattutto fornire a portatori di interesse, decisori e singoli cittadini gli strumenti per trasformare la conoscenza scientifica in azioni concrete. La Venice Declaration for Ocean Literacy in Action nasce proprio per definire delle azioni concrete e delle questioni prioritarie da affrontare per poter raggiungere l'obiettivo di orientare decisioni e politiche per promuovere uno sviluppo più sostenibile. Quali sono le novità più rilevanti in termini di contenuto introdotti dalla Venice Declaration? La Venice Declaration introduce delle importanti novità rispetto ai temi che venivano trattati dalla comunità internazionale che si occupa di Ocean Literacy. In particolare è importante segnalare il tema dei cosiddetti "ocean rights", tema che rientra nella discussione più ampia dei diritti alla natura. Parlare di diritti della Natura significa riconoscere a tutte le forme viventi, alla biosfera e ai suoi ecosistemi – alberi, oceano, animali, fiumi, laghi, montagne – gli stessi diritti giuridici inviolabili di cui godono gli esseri umani, come il diritto a esistere, mantenersi e rigenerarsi. Altro elemento importante e innovativo della Venice Declaration è la richiesta di promuovere programmi educativi e di ricerca che si ispirino ai principi e agli approcci della transdisciplinareità oltrepassando e intrecciando diverse discipline, passando per il rifiuto della frammentarietà della conoscenza, e puntando invece ad una comprensione integrata ed unitaria del mondo. Infine altro elemento di novità è quello che riguarda il riconoscimento dell'importanza di connettere la salute dell'oceano alla salute umana. La Venice Declaration chiede che si promuovano maggiori collaborazioni tra il mondo delle scienze del mare e quello della medicina. Le comunità costiere dipendono dall'oceano per il cibo, e i mezzi di sostentamento ma anche per il loro benessere. La misura in cui la salute dell'oceano influisce sulla salute umana è ancora relativamente inesplorata nella scienza e nel mondo accademico. Un oceano sano e la sua biodiversità possono offrire benefici essenziali a tutte le persone, come nuovi medicinali e tecnologie, diete nutrienti e sostenibili e opportunità per rafforzare il benessere fisico e mentale. C’è un cambio di passo all’orizzonte che è essenziale nell’evoluzione dell’Ocean Literacy. Di che si tratta? L'Ocean Literacy è un movimento nato negli Stati Uniti proprio 20 anni fa con lo scopo principale di introdurre i temi delle scienze del mare nei programmi scolastici. Nel corso degli ultimi anni anche grazie al coinvolgimento di sempre più paesi, esperti e attori sociali l'Ocean Literacy si sta trasformando davvero come l'approccio di cui abbiamo bisogno per cambiare il comportamento degli esseri umani in modo che tale comportamento promuova una relazione più giusta e armoniosa. Il movimento dell'Ocean Literacy sta abbracciando sempre più la saggezza delle comunità indigene e locali che possono, attraverso la condivisione e riscoperta di importanti tradizioni e metodi tradizionali di utilizzo delle risorse marine, indicare la strada a tutta la società globale.