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Svizzera, ghiacciaio del Rodano fotografato 15 anni dopo: è scomparso

Ambiente
Account X di Duncan Porter @misterduncan

Un attivista per l'ambiente inglese e la moglie hanno visitato la bellezza naturale nel 2009 e di nuovo nel 2024, scattandosi una foto di coppia a distanza di 15 anni con il ghiacciaio sullo sfondo e caricandole insieme sui social: "Ci viene da piangere", hanno scritto nella didascalia

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Duncan Porter, informatico inglese appassionato di natura, e la moglie erano stati in vacanza sulle Alpi svizzere nel 2009 e si erano scattati una foto davanti al magnifico ghiacciaio del Rodano. Dopo 15 anni (meno un giorno) ci sono tornati per scattarsi una nuova foto e vedere come fosse cambiato il paesaggio. Il 4 agosto, Porter ha caricato le due foto, a specchio, una vicino all’altra in un post su X: nella prima, le montagne dietro alla coppia scompaiono sotto all’enorme distesa di ghiaccio, nella seconda si scorge giusto una finissima lingua sullo sfondo; più avanti, sotto alla ringhiera del punto panoramico da cui è stato fatto lo scatto, si è formato un laghetto.

Le foto viste 4 milioni di volte

 

“Non mentirò, mi viene da piangere”, ha scritto Duncan Porter nella didascalia di accompagnamento alle foto. Il post ha avuto oltre 4,4 milioni di visualizzazioni, più di 81mila persone hanno messo like ed è stato ricondiviso più di 10mila volte. È una prova del forte impatto che il cambiamento climatico ha su questi ambienti. Il Guardian, cui Porter ha raccontato la sua storia, riporta che secondo i dati ufficiali a disposizione la Svizzera ha perso un terzo dei suoi ghiacciai dall’inizio del 2000, il 10% solo negli ultimi due anni. “Molte persone – ha detto Porter al giornale britannico – di fronte a questo si sentono impotenti ma, per mia esperienza, ci sono tantissime cose che si possono fare”.

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Ghiacciaio dei Forni sempre più sottile

 

A inizio settimana è arrivata anche la notizia per cui il ghiacciaio dei Forni, il secondo più grande d'Italia, nel Parco nazionale dello Stelvio in Lombardia, ha perso quasi 2 metri di spessore dalla seconda settimana di luglio. La causa sono le temperature elevate: da metà luglio non scendono sotto lo zero neppure di notte. Il tasso di fusione va dai 4 agli 8 cm al giorno a quota 2650 e 2600 metri, e prosegue giorno e notte senza interruzione. A rivelarlo è la Carovana dei ghiacciai 2024, la campagna internazionale di Legambiente in collaborazione con Cipra Italia e la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano. La fronte del ghiacciaio è ricoperta di detriti e black carbon scuro, con riflettività inferiore al 15%. È il cosiddetto "darkening", lo scurimento del ghiaccio per effetto delle deposizioni atmosferiche e dei crolli in roccia. I sedimenti raccolti alla fronte del ghiacciaio dei Forni presentano tuttora elevate concentrazioni di piombo, probabilmente dovute alla grande quantità di detriti bellici presenti sul ghiacciaio. L'elevata fusione del ghiacciaio ha riportato alla luce a luglio anche un ordigno inesploso della Prima Guerra Mondiale. Oltre agli ordigni bellici e ad altri reperti, in quota ci si imbatte anche in rifiuti di plastica, perlopiù packaging alimentare.