Nella nuova direttiva ci sarà anche una stretta sui Pfas, i composti chimici usati in campo industriale potenzialmente tossici per l'uomo
I limiti massimi di piombo e cromo nelle acque potabili dovranno essere dimezzati nell'arco di quindici anni. Lo hanno deciso le istituzioni europee, secondo quanto riporta la Stampa. Verrà anche rivista la legislazione sulle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), quei composti chimici usati in campo industriale potenzialmente tossici per l'uomo. Le prerogative dei Paesi membri sui Pfas saranno rafforzate, e sono previsti limiti più stringenti anche per altre sostanze della stessa 'famiglia'.
L'allarme Pfas
Con la direttiva europea sulle acque potabili, cresce l'attenzione sui Pfas da parte dei Paesi membri. Un documento firmato da quattro Stati (Danimarca, Lussemburgo, Olanda e Svezia) chiede all'Ue di preparare nuove azioni per ridurre l'emissione di queste contaminanti nell'ambiente.
L'acqua potabile come diritto
Nella stessa direttiva, gli Stati membri saranno chiamati a promuovere l'accesso all'acqua, compresa quella di rubinetto, rendendo più facile l'accesso dei consumatori alle informazioni online sulla qualità e sui prezzi. La Commissione europea dovrà anche elaborare dei metodi per misurare la presenza di microplastiche e sostanze che possono nuocere al sistema endocrino. Parte della direttiva segue di fatto i principi dell'iniziativa 'Right2Water', portata avanti da un milione di cittadini europei e volta a riconoscere l'accesso all'acqua potabile come diritto umano fondamentale. L'accordo raggiunto tra le istituzioni dovrà essere approvato dai rappresentanti dei Paesi membri il prossimo gennaio, sotto la presidenza croata.