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Giappone, a Taiji comincia la mattanza dei delfini

Ambiente
Un'immagine della mattanza scattata nel 2007 (archivio Getty Images)

Nella città che si affaccia sul Pacifico, torna la caccia ai mammiferi nonostante le proteste degli ambientalisti

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A Taiji, in Giappone, torna la mattanza dei delfini. Nella città costiera è un appuntamento che si rinnova di anno in anno, nonostante le proteste degli animalisti. I delfini vengono indirizzati dentro una cala dove la maggior parte viene massacrata per venderne la carne mentre alcuni esemplari vengono prelevati e venduti ad acquari e parchi marini.

 

Caccia ai delfini

La mattanza va avanti da decenni, ma è salita alla ribalta delle cronache internazionali nel 2009, dopo il documentario premio Oscar “The Cove - La baia dove muoiono i delfini”. Gli esemplari che si possono catturare o uccidere ogni anno sono 1.700. Per gli ambientalisti, la mattanza è estremamente cruenta perché i delfini possono resistere fino a mezz'ora prima di morire. Ma i pescatori della zona rivendicano l'importanza di questa caccia per la sopravvivenza della comunità. La caccia è iniziata domenica primo settembre, anche se la giornata inaugurale non avrebbe portato ad alcuna cattura. Secondo il gruppo ambientalista The Dolphin Project, cinque delfini sono stati invece uccisi oggi, lunedì 2 settembre. La stagione dovrebbe durare circa sei mesi.

 

Le proteste

La domanda di carne di delfino è in declino, mentre stanno aumentando le pressioni sui parchi marini per evitare che acquistino esemplari provenienti da Taiji. Diverse Ong hanno provato, in diversi modi, a fermare la mattanza. Lo scorso febbraio, la londinese Action for Dolphins e la giapponese Life Investigation Agency hanno esplorato anche le vie legali. Secondo le associazioni ambientaliste, la caccia sarebbe contraria alle stesse leggi nipponiche. Il punto sarebbe l'errata visione dei delfini come pesci. Sono invece mammiferi. E, in quanto tali, dovrebbero essere soggetti a norme più stringenti, che l'ordinamento giapponese già prevede. Il Giappone è già finito nel mirino dell'opinione pubblica internazionale quest'anno per aver ripreso la caccia alle balene, al bando dal 1986.