Alaska, strage di salmoni causata dal riscaldamento globale

Ambiente

Il caldo eccessivo ha provocato una vera e propria mattanza che sta colpendo tutte le specie di questo pesce presenti nella zona. Secondo gli esperti le temperature delle acque sono superiori di quasi tre gradi rispetto alla norma

Il riscaldamento globale miete un’altra vittima. Si tratta dei salmoni dell’Alaska che, a causa delle temperature oltre la media, stanno morendo a centinaia. A lanciare l’allarme è stata una spedizione di esperti, capeggiata da Stephanie Quinn-Davidson, direttrice della commissione ittica dello Yukon, condotta lungo il fiume Koyokuk. Nel corso d’acqua infatti da qualche tempo hanno cominciato ad affiorare i corpi senza vita di tutte le specie di salmoni presenti nella zona, da quello rosso a quello rosa. In un post su Twitter, Stephanie Quinn-Davidson spiega che negli esemplari esaminati non sono state riscontrate malattie o parassiti e che le morti sarebbero compatibili con lo stress da calore. Molti di questi esemplari erano in ottime condizioni di salute, tanto da custodire ancora della "bellissime uova".

Strage di salmoni

Durante la spedizione il team ha contato oltre 850 salmoni morti ma il bilancio potrebbe essere fino a dieci volte maggiore di quello registrato. Si tratta quindi di una vera e propria strage che mette in pericolo questa specie ma che ha serie ricadute anche sulle orche che si nutrono principalmente proprio questi pesci. Con meno salmoni da mangiare, infatti, la popolazione del mammifero marino è costantemente diminuita negli ultimi decenni.

Temperatura eccessiva

In questi mesi lo Stato nel nord degli Stati Uniti è investito da una forte ondata di caldo che ha avuto ripercussioni anche sulla temperature delle acque. Nel fiume Koyokuk sono stati registrati 27 gradi (81.7 gradi Fahrenheit), quasi 3 in più rispetto alla norma. Dal 2002 la temperatura del corso d’acqua non aveva mai superato i 24,4 gradi. Secondo gli esperti, la situazione nel 2019 ha superato quello che era uno scenario negativo previsto per il 2069.

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