Global warming: nell'Artico l'inverno più caldo mai registrato
AmbienteSecondo le rilevazioni dello Snow and Ice Data Center statunitense le temperature sono state, in media, più elevate di 4,9 gradi. CAMBIAMENTO CLIMATICO: LO SPECIALE
Le temperature e l'estensione dei ghiacci dell'Artico continuano a preoccupare gli esperti. Secondo i dati dello Snow and Ice Data Center statunitense (Nsidc) le temperature medie, fra gennaio e febbraio, sono state 4,9 gradi al di sopra della media. Allo stesso tempo la superficie della calotta artica ha ricoperto 13,9 milioni di chilometri, 160mila in meno rispetto all'anno precedente. Si tratta dell'estensione più bassa mai registrata nel mese di febbraio.
Dati preoccupanti
"E' una cosa folle. Queste ondate di calore... non ho mai visto nulla di simile", ha detto il direttore del Nsidc, Mark Serreze, commentando al quotidiano britannico 'The Guardian' i dati raccolti da oltre una trentina di stazioni climatiche. Quindici, fra queste ultime, hanno rilevato una temperatura superiore alla media di almeno 5,6 gradi. A febbraio, inoltre, la temperatura atmosferica sopra i mari di Bering e dei Chukchi è stata in media tra i 10 e i 12 gradi più calda del normale a febbraio, mentre a Barrow, in Alaska, lo scarto è stato di 10 gradi (7,8 nella media dei tre mesi invernali). Alcuni giorni prima, altre rilevazioni compiute dal Servizio federale russo dell'idrometeorologia (Rosgidromet) avevano rivelato uno scenario analogo con temperature superiori alla media di 4-8 gradi. Impressionante, poi, il riscaldamento che si è verificato attorno al Polo Nord: caldi venti da sud hanno portato la temperatura sopra la media di 20-30 gradi. Tanto che, a Cape Morris Jesup in Groenlandia, uno dei luoghi più settentrionali della Terra, si sono toccati gli zero gradi e il ghiaccio si è trasformato in acqua.
La correlazione col freddo europeo
Mentre nell'Artide le temperature si alzano, l'Europa è stata investita da un'onda anomala di freddo: questi due fenomeni, secondo una teoria ancora discussa, potrebbero essere collegati. La diminuzione del ghiaccio marino in inverno riduce la differenza di pressione atmosferica tra il circolo polare artico e le regioni più meridionali, innescando una serie di fenomeni meteorologici che portano temperature estreme a latitudini più basse. "Il rapido riscaldamento artico ha contribuito al drammatico scioglimento del ghiaccio marino e del manto nevoso primaverile, a un ritmo superiore a quello simulato dai modelli climatici", si legge nello studio pubblicato su Nature nel 2014. "Questi profondi cambiamenti al sistema artico sono coincisi con un periodo di eventi meteorologici apparentemente più frequenti in tutto l'emisfero settentrionale a latitudini medie, compresi inverni rigidi".