Brasile, approvata legge che riduce le tutele della foresta amazzonica
AmbienteLa Corte suprema ha giudicato legittima la riforma che prevede l'aumento delle zone coltivabili e un'amnistia per i proprietari terrieri che hanno tagliato gli alberi illegalmente. Secondo gli ambientalisti è un invito alla deforestazione
Tutela ridotta a circa 300mila chilometri quadrati
La riforma, voluta del governo, andrà a modificare la precedente legislazione che è datata 2012. Grazie al pacchetto di tutele previsto in precedenza, la deforestazione in Amazzonia tra il 2016 e il 2017 ha fatto registrare, per la prima volta in tre anni, una leggera flessione attestandosi sui 6,624 chilometri quadrati. Un risultato ottenuto grazie alle leggi in vigore che obbligavano i proprietari terrieri a preservare il territorio, senza coltivarlo, in una percentuale che a seconda dell'area oscillava dal 20% all'80%. Con l'avallo della Corte suprema, invece, i vincoli verranno ridotti su una quantità totale di foresta di 290mila chilometri quadrati, e verrà concessa un'amnistia per coloro che hanno rimosso gli alberi illegalmente prima del 2008.
Sviluppo dell’agricoltura
Secondo gli ambientalisti, la nuova normativa invece che preservare la foresta amazzonica premierà coloro che hanno deforestato in passato invitandoli indirettamente a continuare a farlo. "Con questa amnistia – spiega al The Guardian Nurit Bensusan, dell'organizzazione non governativa brasiliana Instituto Socioambiental - si creerà un clima che inviterà tutti a continuare a tagliare gli alberi, dando l'impressione di impunità". Le lobby degli agricoltori, che hanno fortemente sostenuto la riforma, sostengono al contrario che le nuove norme consentiranno uno sviluppo dell'economia brasiliana rimanendo nei confini della sostenibilità ambientale.