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Stati Uniti, la lince canadese non è più a rischio estinzione

Ambiente
Una lince nella neve, il suo habitat naturale (Getty Images)

La decisione dello Us Fish and Wildlife Service ha suscitato le proteste delle associazioni: il felino sarebbe infatti minacciato dai cambiamenti climatici

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Lo US Fish and Wildlife Service, l'Agenzia statunitense per la fauna selvatica, ha fatto sapere che la lince canadese non è più a rischio estinzione e dunque non ha bisogno della protezione federale. Una decisione che ha scatenato le proteste di animalisti e ambientalisti.

Rimozione dall'elenco delle specie a rischio

Secondo quanto dichiarato il 12 gennaio dall'agenzia statunitense, la Lynx canadensis, un grosso felino selvatico che vive nell'ovest del Paese e in Canada, è fuori pericolo. Si tratta del primo passo di un processo che vedrà poi la proposta formale di rimuovere dalla lista federale delle specie a rischio estinzione questa specie, che è sotto protezione dal 2000 in 48 Stati (ma non in Alaska e in territorio canadese). Le tempistiche non sono però ancora state stabilite, almeno stando a quanto dichiarato alla Reuters dalla portavoce dell'agenzia, Jennifer Strickland.  

Animalisti contro Trump  

Le associazioni in difesa degli animali puntano il dito contro l'amministrazione Trump, sottolineando il fatto che l'Agenzia agirebbe senza conoscere il numero esatto di linci che vivono sulle Montagne Rocciose e altrove. Togliere la protezione all'animale – secondo animalisti e ambientalisti – sarebbe un provvedimento disastroso e porterebbe alla sua scomparsa da alcuni Stati come Colorado, Idaho, Maine, Minnesota, Montana e Washington.

La lince canadese

La lince canadese, grande circa il doppio di un gatto domestico, è conosciuta per la sua natura solitaria. I suoi arti molto lunghi e le sue grosse zampe la rendono adatta a cacciare nella neve, quindi in ambienti montani, dove è presente anche la sua preda preferita, la lepre "scarpa da neve" (Lepus americanus). E, sebbene il suo habitat sia tra quelli minacciati dai cambiamenti climatici, l'Agenzia americana non ritiene che l'animale possa rischiare seriamente in futuro l'estinzione.