In Evidenza
Altre sezioni
altro

Caldo: ozono oltre limiti in Lombardia. La siccità uccide gli alveari

Ambiente
Il gran caldo mette a rischio anche gli alveari e potrebbe compromettere il 30% del miele lombardo (foto: Getty Images)

Superati i livelli di allerta a cause delle temperature torride degli ultimi giorni. Gli esperti invitano a limitare le attività all'aperto nelle ore più calde. Coldiretti lancia l'allarme per le api

Condividi:

Le temperature torride degli ultimi giorni fanno salire l'emergenza caldo. Sotto osservazioni i livelli di ozono in Lombardia, che in molti casi hanno superato la soglia di allerta. L'Arpa, l'associazione regionale per la protezione dell'ambiente, ha invitato le persone che vivono nelle aree con i livelli di ozono più alti a limitare le uscite nelle ore più calde. La Coldiretti, invece, ha lanciato l'allarme per le api che, a causa della siccità, rischiano di restare senza nutrimento.

Livelli di ozono oltre la soglia di allerta in Lombardia

In Lombardia, a cause delle alte temperature di questi giorni, sono aumentati i livelli di ozono nell'atmosfera. In molti casi è stata superata la soglia di allerta. In alcune province, come quella di Varese e alcune aree di Monza, Como, Lecco e Milano le rilevazioni si sono spinte anche al di sopra del livello di allarme, fissato alla quota di 240 microgrammi per metro cubo. Stando alle rilevazioni dell'Arpa, nella giornata di ieri, i livelli di maggior concentrazione di ozono sono stati registrati a Trezzo sull'Adda nel milanese (270), Meda in Brianza (266) e a Cantù (262) in provincia di Como.

Emergenza anche sui Monti Sibillini

Complice il gran caldo, la soglia di concentrazione massima di ozono è stata superata anche a Montemonaco di Ascoli Piceno, nel cuore dei Monti Sibillini. L'Arpa della regione Marche ha reso noto che nella stazione di monitoraggio della qualità dell'aria di questa zona alle ore 16 del 2 agosto è stata registrata la concentrazione di 205 microgrammi al metro cubo d'azoto. Un valore superiore alla soglia di 180 microgrammi che rende obbligatorio informare la popolazione.

Api a rischio

Il gran caldo mette a rischio anche gli alveari e potrebbe compromettere il 30% del miele lombardo. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti regionale sulle conseguenze dell'ondata di caldo torrido che sta investendo l'Italia da nord a sud. "Dopo le gelate di primavera - spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale - adesso oltre 5mila apicoltori dei nostri territori devono fare fronte a temperature africane che, soprattutto in pianura, stanno facendo seccare i fiori spontanei togliendo risorse e nutrimento alle api". Alla fine della stagione la Lombardia, secondo Coldiretti, rischia di avere 500 tonnellate in meno di miele e di prodotti dell'alveare rispetto alle 1.700 tonnellate delle annate normali.

I consigli di Arpa

A fronte dell'ondata di caldo che sta investendo la nostra penisola, l'Arpa ha invitato le persone, in particolare quelle che vivono nelle aree dove il livello di ozono è più alto, a limitare le attività all'aperto nelle ore più calde, cioè dalle 10 alle 16. L'associazione consiglia anche una dieta ricca di antiossidanti - che diminuiscono la sensibilità all'ozono - come la vitamina C, la vitamina E e il selenio, nutrienti presenti in pomodori, peperoni, patate, cavoli, ma anche uova, mandorle, tonno, verdure a foglia, olio di oliva, pollo, cipolle e cereali integrali. L'ozono è un gas naturale che nella parte bassa dell'atmosfera è dannoso per la salute umana e per la vegetazione. Il modo per contribuire a ridurne la produzione è limitare l'uso della macchina, in particolare diesel: una buona alternativa possono essere i mezzi pubblici o la condivisione dell'auto. Consigliabile anche mantenere una velocità costante, possibilmente fra i 70 e i 90 km fuori dai centri urbani e in autostrada. Gli esperti, infine, invitano a preferire vernici ad acqua o ad alto secco, usare poco smacchiatori e solventi ed evitare di accendere fuochi e barbecue.