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Consiglio Ue verso giro di vite su controlli alle emissioni delle auto

Ambiente
Foto d'archivio Getty Images

Il Consiglio dell'Unione europea ha raggiunto un compromesso verso una nuova serie di controlli e sanzioni. Maggiori poteri per la Commissione Ue

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Il Consiglio dell'Unione europea ha raggiunto un accordo in vista di una nuova legislazione comunitaria volta a intensificare i controlli delle emissioni degli autoveicoli e a punire più severamente le violazioni.

Le nuove linee guida

Il nuovo testo, che al momento ha solo valore di indirizzo politico, prevede che vengano introdotti controlli sulle emissioni ogni anno, almeno uno ogni 50mila auto immatricolate per Paese, e, soprattutto, in condizioni reali di guida. I dispositivi che in passato hanno truccato le reali emissioni, infatti, erano tarati per alterare i risultati esclusivamente nelle condizioni dei test in laboratorio. I costi legati alle attività di omologazione, inoltre, restano a carico dei costruttori auto.

Nuovi poteri e sanzioni

Secondo la bozza, la Commissione europea potrà godere di nuovi poteri di controllo ed ispezione, con la possibilità di compiere test e, eventualmente, far scattare le sanzioni a carico dei produttori di auto. Multe assai salate, che arriverebbero fino a 30mila euro a veicolo. Il testo, infine, introduce un sistema di "peer-review" (valutazione tra pari) tra le diverse autorità che conducono i test per l'immatricolazione delle auto. "La salute pubblica, la qualità dell'aria e l'innovazione sono al cuore di questo accordo", ha spiegato Christian Cardona, ministro dell'Economia di Malta, Paese di turno nella presidenza del Consiglio dell'Unione europea: "Il solo modo per ripristinare e aumentare la fiducia nell'industria automobilistica europea è di contribuire a sviluppare tecnologie pulite e sicure. Saranno istituiti test di controllo affidabili per le auto in modo che le irregolarità sulle emissioni verificatesi in passato non possano riprodursi in futuro", ha detto Cardona. In vista delle discussioni che avverranno in sede dell'Europarlamento, l'organo che assieme alla Commissione esercita l'attività legislativa europea. Il commissario europeo all'Industria, la polacca Elzbieta Bienkowska, ha sottolineato come quasi due anni dopo lo scandalo delle emissioni, fosse giunto il momento di avere un sistema di omologazione credibile e a prova di bomba.