I piccoli di balena "sussurrano" alle madri per sfuggire ai predatori
AmbienteRicercatori danesi e australiani rivelano in un nuovo studio questa intima forma di comunicazione, sconosciuta in precedenza, che sarebbe anche un'utile tecnica di sopravvivenza
I piccoli di balena e le loro madri comunicherebbero "sussurrando" per sfuggire ai potenziali predatori. Questo meccanismo, finora sconosciuto, è stato scoperto da un gruppo di ricercatori danesi e australiani che l'hanno descritto in una nuova ricerca pubblicata sulla rivista "Functional ecology".
Una tecnica inedita
Le balene sono conosciute per la loro capacità di emettere suoni molto potenti allo scopo di comunicare a grande distanza. Le megattere, una specie di cetaceo appartenente alla famiglia dei balenotteri, emettono ad esempio richiami particolari per attirare gli esemplari femmina durante la stagione degli accoppiamenti. La forma di comunicazione individuata dai ricercatori danesi e australiani rappresenta, invece, un comportamento inedito. È la prima volta, infatti, che viene osservata in questa specie una modalità più "intima" di comunicazione che potrebbe essere finalizzata a sfuggire ad attacchi e altri pericoli: "Potenziali predatori come le orche - ha detto a "The Guardian" Simone Videsen, autore principale dello studio - potrebbero altrimenti ascoltare le loro "conversazioni" e utilizzarle per individuare i balenotteri e dirigersi verso di loro".
Lo studio
I ricercatori hanno monitorato dieci megattere (otto balenotteri e due madri) nel golfo di Exmouth, nell'Australia occidentale, e attraverso dei rilevatori posizionati sui cetacei hanno registrato i suoni da loro emessi notando che i segnali tra madre e piccoli erano meno rumorosi di quelli normalmente utilizzati da questi esemplari; precisamente erano di 40 decibel inferiori al canto dei maschi presenti nell'area, che può risuonare in un'area di diversi chilometri mentre quelli esaminati durante lo studio arrivavano a meno di 100 metri di distanza. Questi suoni sono stati rilevati mentre i balenotteri e le madri erano in movimento suggerendo, secondo i ricercatori, che il tono "discreto" da loro utilizzato aiuterebbe i mammiferi a rimanere insieme in acque infestate da predatori. Inoltre sarebbe un modo per tenere lontani i maschi che cercano una compagna, in modo tale che non interferiscano con l'allattamento dei piccoli in un momento cruciale della loro vita nel quale si preparano ad affrontare un viaggio di 8mila chilometri circa per fare ritorno nelle acque dell'Antartico. Questa specie, infatti, compie lunghe migrazioni per spostarsi dalle aree in cui si nutre, come le regioni polari, a quelle in cui si accoppia o partorisce, in genere nelle zone subtropicali o tropicali.
L'inquinamento acustico
L'indagine scientifica ha anche messo in luce il crescente problema dell'inquinamento acustico che potrebbe compromettere in maniera grave la vita marina. Il rumore delle navi mercantili, ad esempio, potrebbe facilmente disturbare la comunicazione attraverso sussurri tra le madri e i loro balenotteri rischiando che si disperdano e mettendo in serio pericolo la sopravvivenza dei piccoli.