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Spreco alimentare, ogni famiglia "cestina" 360 euro all'anno

Ambiente
I dati, riferiti al 2015, parlano di 15 miliardi di euro di sperpero (Getty Images)

Il rapporto Waste Watcher sulle abitudini degli italiani in tema di contenimento degli sprechi di cibo rivela una netta spaccatura fra i nostri concittadini

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Ogni anno finiscono nella pattumiera della famiglia-tipo italiana 145 chili di cibo per un valore di 360 euro. E' il dato più importante dell'ultima edizione del rapporto dell'Osservatorio nazionale Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, nel quale si mette in risalto come il 75% dello spreco alimentare, in Italia, si compia proprio in casa. I dati dello studio sono stati presentati il 2 febbraio, in vista della quarta Giornata nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari, promossa dal ministero dell'Ambiente nell'ambito della campagna 'spreco Zero' e in programma il 5 febbraio.

 

15 miliardi di sprechi – L'indagine Waste Watcher 2017, oltre a fornire l'entità dello spreco alimentare casalingo, complessivamente di 12 miliardi all'anno, ha riassunto anche quello in campo (circa 1 miliardo e 25 milioni), quello relativo all’industria (1 miliardo e 160 milioni) e quello della distribuzione (1 miliardo e 430 milioni). Il conto finale, dunque, è salato: 15 miliardi e 615 milioni di euro, secondo l'elaborazione dei dati della Borsa Merci Bologna relativi al 2015.

 

L'attenzione degli italiani – Il sondaggio contenuto nel rapporto rivela poi che gli italiani non sono molto informati sulle normative recentemente messe in campo. L'ultimo provvedimento, la legge 166/2016, conosciuta anche come legge antispreco, è nota solo a sei italiani su dieci e solo uno su dieci dichiara di conoscerne a fondo i contenuti. L'attenzione che gli italiani ripongono al tema dello spreco alimentare è molto varia e si divide in due grossi gruppi; un primo 57% è sensibile al tema, mentre il restante 43% è, con varie gradazioni, propenso allo spreco. Preoccupante anche la percentuale degli “incoerenti”, ovvero di quel 27% che predica bene e razzola male.

 

Prevenzione e “Family bag” - Fra le migliori pratiche che possono essere adottate per contenere la perdita di cibo c'è, com'è ovvio, la prevenzione. Il 65% del campione afferma di controllare le effettive esigenze prima di andare al mercato, mentre per l'85% la classica lista è un ottimo modo per evitare acquisti inutili. Anche qui, circa la metà degli intervistati afferma di fare attenzione a congelare i cibi che non pensa di mangiare a breve (53%), di cucinare solo i cibi in quantità adeguate (52%) o di verificare che i cibi scaduti siano davvero deteriorati (50%). C'è poi la possibilità di utilizzo della “Family bag” con la quale portarsi a casa gli avanzi del ristorante, una pratica che potrebbe essere efficace e funzionale per il 73% degli italiani anche se si teme lo scarso sostegno da parte dei ristoratori.