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L'inquinamento in India provoca 1,2 milioni di morti l’anno

Ambiente
In India le morti dovute a inquinamento sono leggermente inferiori a quelle legate al tabacco (Getty Images)

Lo rivela un rapporto di Greenpeace, secondo cui tutte le 168 città prese in esame superano i livelli di polveri sottili fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità

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L'inquinamento atmosferico in India è un problema che non si limita solo alle grandi città, ma colpisce l’intera nazione causando la morte di 1,2 milioni di persone l’anno. È quanto emerge da un rapporto di Greenpeace intitolato “Airpocalypse”. Nel documento, che gioca con le parole “apocalisse” e “aria”, viene evidenziato come in nessuna delle città prese in esame siano stati registrati valori al di sotto degli standard fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

 

Un problema nazionale – Il rapporto espone i risultati allarmanti di una ricerca condotta in 168 città indiane, appartenenti a 24 tra stati e territori del Paese. Secondo i dati, tutte superano largamente il livello di polveri sottili (Pm 10) presente nell’aria, fissato dall’Oms a 20 milligrammi per metro cubico. Le venti più inquinate hanno addirittura una concentrazione di Pm10 compresa tra 168 e 268 microgrammi per metro cubo. “L'inquinamento atmosferico – spiega Sunil Dahiya di Greenpeace India - rappresenta una crisi nazionale di salute pubblica: quasi nessuna città si è presa la briga di tenere sotto controllo lo smog e la situazione sta diventando invivibile”. Un’emergenza quindi che non interessa solo la capitale Nuova Delhi, (nominata in passato città più inquinata del mondo) dove anzi i livelli di smog, seppur ancora molto sopra la media, hanno segnato un leggero miglioramento grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli registrate nel 2016.

 

Più che in Cina – Il fenomeno, secondo l’attivista di Greenpeace, sarebbe in costante aumento tanto che dai dati emergerebbe che “l’India nel 2015 ha superato la Cina per numero di decessi causati dall’inquinamento dell’aria”. Tra i principali colpevoli della situazione, secondo il rapporto, c’è l’uso spregiudicato di combustibili fossili. Per questa ragione l’organizzazione ambientalista invita il governo ad affrontare la questione a livello nazionale, estendendo a tutto il Paese il “sistema di risposta graduale” per contrastare l'inquinamento atmosferico, adottato a Nuova Delhi nel dicembre del 2016. “Siamo di fronte a un'apocalisse dovuta all'aria irrespirabile. Le morti per inquinamento atmosferico sono solo lievemente inferiori rispetto a quelle da tabacco, eppure - conclude Sunil Dahiya - le autorità fanno orecchie da mercante davanti ai numerosi rapporti scientifici che fan suonare l'allarme”.