Gloria: "MasterChef? La mia rivincita! Sono curiosa, non antipatica"

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Gloria con Chef Cannavacciuolo
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Finalista dell'edizione 2017 di MasterChef, la ligure Gloria Enrico si prepara a concentrarsi ancora di più sulla cucina. Si gode il giorno dopo con la famiglia, la figlia Aurora e non porta con sè alcun rimpianto. La parola magica? Curiosità. La abbiamo intervistata

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Il giorno dopo di Gloria Enrico è a Tovo San Giacomo, entroterra savonese, storico feudo dei Marchesi Del Carretto. Un giorno di sole, di quelli che solo la Liguria sa regalare, con la ginestra che tinteggia i declivi di giallo, con la neve ancora a biancheggiare verso l'alto e una idea di mare così forte che quasi si sente il profumo. E' la giornata perfetta per una passeggiata con la famiglia e la figlia Aurora. Forse ci aveva sperato di essere lei a vincere MasterChef Italia 2017, forse neanche credeva di arrivarci in finale. E invece...al cospetto di Bruno Barbieri, Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo e Joe Bastianich, i suoi giudici, è cresciuta molto fino ad approdare all'ultimo atto. Non ha vinto ma ha comunque vinto. E' lei ora a raccontarci queste settimane uniche, che le hanno cambiato la vita.

Gloria un giorno dopo tra amarezza e soddisfazione.
Sono orgogliosa del cammino che ho fatto, non ho mai mollato nonostante le difficoltà siano state parecchie e insidiose. Sa cosa le dico?
No.
Il mio giorno dopo la finale è un giorno...bellissimo!
Che fa?
Passeggio nella mia Liguria con mia figlia Aurora e la mia famiglia.
Quanti anni ha sua figlia?
Ne ha 7. Io 25...siamo cresciute insieme.
Cosa le ha detto?
E' orgogliosa di me. E io spero di averle insegnato che se credi in un progetto devi impegnarti a raggiungerlo.
Quando ha iniziato ad appassionarsi alla cucina?
Sono una auto-didatta. Ho iniziato perché mia figlia non mangiava nulla. E allora mi sono messa ad acquistare libri di cucina e grandi chef.
Ora che succede?
Investirò le mie energie nell'arte della cucina. Ho qualche proposta, ho bisogno di imparare. E molto.
Pensa a un suo ristorante?
E' prematuro. Voglio crescere per gradi. Uno chef deve strutturarsi col tempo. Io vorrei proporre una cucina...dentro, che nutra la mente.
MasterChef le ha indicato la strada.
Era una pazzia che dovevo fare. Per la prima volta ho avuto l'appoggio totale di mio padre e del mio compagno. Ho avuto una vita in salita, MasterChef mi ripaga di tanti sacrifici.
Il piatto di MasterChef che entrerà nel suo menù?
La variazione di Chianina con contorni e salse d'accompagnamento diversi per ogni consistenza. E' una idea di cucina che sposo.
Il momento più difficile?
L'uovo cotto col cannello e le patatine fritte d'accompagnamento. Pensavo di cambiare le consistenze ed invece è stato un disastro. Per fortuna qualcuno in quella circostanza ha fatto peggio di me.
Un piatto che la rappresenta e che è nato a casa sua?
Il mio cuore ermetico.
Idea molto ligure.
Vero. E' una zuppa di pesce in vaso cottura con una salsa ottenuta dai carapaci e accompagnata da gamberi, crostacei, pane...
Si fermi. Sembra un trattato di filosofia.
Complicata io complicati i miei piatti.
Certo che qualche occhiataccia a MasterChef poteva risparmiarsela.
Non sono antipatica. E' la mia espressione.
Meglio le occhiate...pesci.
Forse sì.
Cena romantica col suo compagno: quale giudice ai fornelli?
Carlo Cracco. La sua cucina essenziale la sento mia.
Un ristorante dove le piace andare a cena?
A Spurcacciuna a Savona.
Dovrebbe provare The Cook di Ivano Ricchebono, all'interno del Grand Hotel di Arenzano.
Quando sarò in zona ci andrò.
In finale ha fatto un menù ligure.
Amo la mia regione e la sua natura mi appartiene. Per realizzare la cima alla genovese, i pansoti con la salsa di noci, il prebuggiun, il coniglio alla ligure e il pandolce mi sono affidata alle ricette della nonna.
Cosa non deve mai mancare in cucina?
La curiosità





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