Babylon Berlin, alla scoperta del Moka Efti

Serie TV

Floriana Ferrando

Musica, ballerine, sesso e cibo prelibato: è il mondo fatto di eccessi che fa da sfondo a Babylon Berlin, la serie tv targata Sky in onda ogni martedì alle 21.15 su Sky Atlantic HD. Ad ispirare lo show è uno dei templi dei ruggenti anni Venti di Berlino. Scopriamo come era la vita nei club dell’epoca - I primi 8 episodi di Babylon Berlin sono già disponibili su On Demand, mentre dal 26 dicembre saranno disponibili anche gli altri 8

Le flappers si muovono suadenti con i loro abiti di strass e frange, sputando fumo dal bocchino per signore. Gli uomini, invece, con il loro smoking e il fazzoletto nel taschino della giacca si lasciano affascinare dall’aria di novità ed emancipazione che permea i ruggenti anni Venti. Durante il perido della Repubblica di Weimar la vita a Berlino scorre dentro club e varietà, come mostra la serie tv prodotta da Sky Babylon Berlin, ogni martedì alle 21.15 su Sky Atlantic HD.

 

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Vita da club

Una folla di persone tirate a lucido e alcune ballerine che danzano vestite solo di un gonnellino fatto di banane: è una scena del secondo episodio di Babylon Berlin, che catapulta il pubblico nel bel mezzo dell’atmosfera festosa degli anni Venti. Il palcoscenico su cui si manifesta tutto questo? È quello del Moka Efti, storico ristorante e club di Berlino animato da musica dal vivo e appuntamenti galanti. In occasione della serie tv il locale è stato riprodotto all’interno di un ex cinema muto nel quartiere berlinese di Weissensee, la facciata del locale è invece stata ricreata all’interno degli studi di registrazione di Babelsberg, fuori città. Dietro al lavoro c’è lo scenografo Uli Hanisch, che ha rappresentato un Moka Efti meno opulento dell’originale, fra pareti spoglie e torri geometriche di luce: “Se è difficile dire quali elementi sono moderni e quali sono vintage, è perché la modernità che conosciamo è stata inventata negli anni venti", afferma Hanisch.

 

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Moka Efti, l’originale

Il Moka Efti degli anni Venti era un caffè sulla Leipziger Strasse nel centro di Berlino. Il nome? Deriva dal proprietario, il torrefattore italo-greco Giovanni Eftimiades, che ha creato un regno di lusso ed eccessi, ancor più di quello che si vede all’interno di Babylon Berlin. Un ascensore, novità assoluta all’epoca, portava i visitatori dal livello della strada al primo, mentre all’interno del locale si potevano ammirare gli archi moreschi, i dipinti panoramici e un "salone egiziano", dove i proprietari affermavano di aver venduto più di 25 mila tazze di caffè nelle giornate migliori. C'era una sala da biliardo, un barbiere e una sala per la corrispondenza piena di dattilografi pronti a pestare sui tasti delle macchine da scrivere. Una pasticceria collegata a un bar attraverso un corridoio progettato come fosse una carrozza dell'Orient Express: "Non ti siedi solo qui, viaggi", scrisse il commentatore Siegfried Kracauer all’epoca.

 

Le ragazze del Moka Efti

Babylon Berlin sceglie proprio questo locale come lo scenario ideale per incontri occasionali, rapporti promiscui e molto altro. Pare, invece, che nella realtà non esistesse alcun bordello nel seminterrato del Moka Efti, tuttavia il comune sentire non lasciava spazio a dubbi: nel 1905 il giornalista Hans Ostwald scrisse che "la maggior parte delle sale da ballo non sono altro che mercati per la prostituzione", mentre lo scrittore Erich Kästner nel suo romanzo Fabian del 1931 descrive un locale notturno in cui "ragazze di strada" come (Charlotte Ritter di Babylon Berlin) sono state chiamate ad indossare "costumi da bagno colorati, mezze calze arrotolate e scarpe con i tacchi alti ”. 

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