La casa di famiglia, se i figli vendono tutto ma il papà si risveglia dal coma

Cinema
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Arriva su Sky Cinema Uno, in prima tv, mercoledì 21 marzo alle 21.15 La casa di famiglia, l’opera prima del regista Augusto Fornari. Nel cast Lino Guanciale, Stefano Fresi, Matilde Gioli e Libero De Rienzo

Una commedia che viene dal teatro, come il suo regista Augusto Fornari, e che racconta una storia familiare con al centro una villa venduta troppo in fretta.  La casa di famiglia in onda, per la prima volta in tv, mercoledì 21 marzo alle 21.15. Il film, che segna il debutto alla regia di Fornari, ha come protagonisti quattro fratelli: Alex (Lino Guanciale), i gemelli Oreste (Stefano Fresi) e Giacinto (Libero De Rienzo) e Fanny (Matilde Gioli). Quattro fratelli vissuti in una certa agiatezza in una bella villa di famiglia in campagna che a un certo punto decidono di vendere, quando l'esuberante Alex ha bisogno di denaro per salvare il suo circolo.

Un passo difficile da compiere da parte dei quattro fratelli, ma che diventa una tragedia quando il loro amato padre, Sergio (Luigi Diberti), in coma da cinque anni miracolosamente si risveglia.   I dottori però sono categorici: per una buona ripresa è fondamentale che il padre torni alla sua vita quotidiana circondato dall'affetto dei figli, dai ricordi e dai suoi oggetti più cari. Un vero problema per i quattro fratelli. Intanto fanno finta che la villa non sia mai stata venduta, ma devono guadagnare tempo e anche recuperare in gran fretta mobili e persino l'amato cane nel frattempo morto. Insomma un vero disastro, tra incomprensioni e una badante russa piena di verve (Nicoletta Romanoff).

"Era un soggetto di Andrea Maia che ha avuto successo per due stagioni a teatro – ha avuto modo di spiegare il regista di questo film prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per IIF con Vision Distribution.  A teatro era una specie di prequel del film, avveniva tutto nella casa prima che fosse venduta. Nel film, invece il regista riesce a toccare argomenti delicatamente universali in un modo assolutamente spigliato. Le gag intelligenti tutte giocate sull’equivoco, la maggior parte delle quali hanno per protagonista il padre Diberti, il ritmo sostenuto, ed un finale imprevedibile rendono il film un prodotto riuscito e adatto a vasto un pubblico.

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